Approvate dal Parlamento di Strasburgo le regole di funzionamento del sistema di controllo dei confini. Angelilli (Ppe): “Strumento importante per combattere immigrazione irregolare, ora ridefinire un piano operativo per Frontex”
Il Parlamento europeo ha infatti approvato a larga maggioranza le regole di funzionamento del sistema che consentirà agli Stati membri di condividere immagini e dati di intelligence in tempo reale sugli sviluppi alle frontiere esterne (terrestri e marittime) dell’Ue. Si tratta di “Eurosur”, grazie al quale gli Stati membri dell’Ue avranno uno strumento in più per controllare l’immigrazione clandestina. La rete di comunicazione Eurosur è progettata oltre che per migliorare l’individuazione, la prevenzione e la lotta contro l’immigrazione clandestina, anche per combattere la criminalità transfrontaliera. Gli eurodeputati hanno però sottolineato che tale rete nasce principalmente come strumento per salvare le vite dei migranti.
“Solo con un sistema pan-europeo di sorveglianza delle frontiere, siamo in grado di evitare che il Mediterraneo diventi un cimitero per i rifugiati che cercano di attraversarlo su carrette del mare, in cerca di una vita migliore in Europa. Per evitare che una tragedia come quella di Lampedusa accada di nuovo, è necessario un rapido intervento”, ha dichiarato il relatore Jan Mulder (Alde) nel dibattito in plenaria di mercoledì. Moderata soddisfazione nelle fila italiane. Nel felicitarsi del voto in Plenaria, la commissaria agli Affari interni, Cecilia Malmström, ha affermato che l’Europa deve “intensificare i propri sforzi” per prevenire tragedie come quella di Lampedusa e “l’Ue e gli Stati membri devono lavorare sodo per prendere misure decisive e dimostrare solidarietà sia con i migranti che con i paesi in cui si verifica l’aumento dei flussi migratori”. “Eurosur è una parte di questi sforzi” ha concluso Malmström.
Per Roberta Angelilli (Ppe), vicepresidente deLl’Europarlamento, “oggi l’Ue si dota di uno strumento importante per contrastare l’immigrazione irregolare e i reati transfrontarieli, tuttavia – aggiunge – occorre ancora ridefinire un piano operativo per Frontex. Così com’è oggi non va bene”. Secondo la vicepresidente del gruppo S&D, Sylvie Guillaume, l’Unione europea stabilisce per la prima volta esplicitamente, dopo la tragedia di Lampedusa, che i controlli alle frontiere “devono mirare a combattere l’immigrazione irregolare, i crimini transfrontalieri e trafficanti di esseri umani, ma anche a proteggere e salvare la vita dei migranti”.
I Paesi membri che utilizzeranno Eurosur si sono impegnati a rispettare i diritti umani, ed in particolare il divieto di respingimento, per evitare che persone minacciate di vita o private della libertà possano essere rimpatriate. Essi dovranno inoltre garantire il diritto alla protezione dei dati personali e qualsiasi scambio di dati relativi alla persona tramite Eurosur (tra Stati membri o con paesi terzi) deve rimanere un’eccezione e rispettare la legislazione sulla protezione dei dati.
Le norme di funzionamento di Eurosur sono state concordate con i governi nazionali. Bulgaria, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia inizieranno a utilizzare Eurosur il 2 dicembre di quest’anno. Negli altri Stati membri il sistema entrerà in funzione dal 1° dicembre 2014.
Marco Frisone