Il piano per la gestione dei fondi strutturali del prossimo settennato dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio ma i negoziati sono ancora in corso. Si spera in uno sblocco della situazione entro fine mese
A soli 100 giorni dal lancio del nuovo quadro di finanziamenti previsti per la futura politica di coesione europea, Parlamento europeo, Commissione e Consiglio devono ancora concludere l’accordo sullo stanziamento dei fondi per lo sviluppo territoriale del prossimo settennato 2014-2020. Un ritardo che però non preoccupa però particolarmente il commissario per la politica regionale, Johannes Hahn, intervenuto in occasione dell’inaugurazione dell’ undicesima “settimana delle regioni e città”, l’appuntamento annuale organizzato dal CdR per discutere e approfondire i temi chiave della politica di coesione europea. All’inaugurazione hanno partecipato anche il Presidente della commissione europea, José Manuel Barroso, Ramón Luis Valcárcel Siso, presidente del Comitato delle regioni (Cdr) e il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, attraverso un videomessaggio.
“È urgente che Parlamento e Consiglio europeo raggiungano un accordo già nel mese di ottobre, così da poter permettere il lancio del nuovo piano pluriennale di finanziamenti regionali. – ha ammesso il commissario, ricordando l’importanza della programmazione dei fondi di coesione per rilanciare la crescita nei prossimi anni – Tuttavia l’accordo è ben avviato e sono fiducioso che possa essere definito nei tempi previsti e cioè entro la fine dell’anno”. Il commissario ha inoltre fissato le priorità per la destinazione dei fondi strutturali: politiche di produttività per le piccole e medie imprese (Pmi) qualifica del personale, e servizi pubblici per poter garantire lo stato di benessere.
Un “ottimismo realista” quello espresso da Hahn e condiviso anche dal Presidente Barroso: “Il quadro di finanziamento deve essere pronto per il primo gennaio 2014, è l’elemento più concreto che abbiamo per stimolare gli investimenti.” Per Barroso, l’innovazione è la chiave di volta per stimolare crescita e occupazione. Nella più grande crisi economica che ha investito l’Europa “a memoria d’uomo”fissare le priorità è fondamentale, dice Barroso, in modo da avere oltre alle infrastrutture, strumenti utili all’innovazione.
Rilevante è stata l’accusa del presidente del Cdr Valcárcel nei confronti degli Stati membri. Il presidente del Comitato delle regioni ha denunciato la pratica diffusa da parte degli Stati di addossare gran parte delle responsabilità economiche alle autorità regionali, le quali si ritrovano ad essere gravate da spese sempre crescenti. In sostanza, parte dei debiti dello Stato vengono dirottati a livello locale, mettendo in difficoltà le autorità regionali nella gestione dei propri bilanci. In questo senso, il presidente del Cdr ha rivelato di stare valutando la possibilità di presentare ricorso presso la Corte di Giustizia europea.
Il raggiungimento di un accordo ufficiale sul prossimo piano di finanziamenti per la politica di coesione europea sembra comunque ben avviato, però i tempi si fanno sempre più stretti. Le speranze della Commissione sono che le posizioni di Parlamento e Consiglio si avvicinino in modo da raggiungere un accordo già nel mese di ottobre così da concludere il negoziato in novembre.
Marco Frisone