Le elezioni europee si avvicinano e come ogni tornata viene da chiedersi quanto si parlerà di Europa nelle campagne elettorali dei nostri paesi. Ma anche quanto parlerà di Europa la stampa e l’informazione in genere. Almeno in Italia, non si annuncia una grande virata europeista in giornali e televisioni autoreferenziali, sintonizzati al solito sull’ultima battuta di ogni polemica e sull’ultimo delitto passionale. Per esempio in questi giorni nessun grande quotidiano italiano ha riferito dell’iniziativa di riforma del trattato di Lisbona lanciato a Bruxelles dai federalisti del Gruppo Spinelli assieme al think tank tedesco Bertelsmann Stiftung. Eppure si tratta di un documento importante, che propone una svolta nettamente federalista alla costruzione europea ma con un rinforzo di democrazia. In estrema sintesi, si propone di dare alla Commissione un ruolo di governo e di estendere il diritto di iniziativa legislativa a Consiglio e Parlamento.
La necessità di un rafforzamento politico dell’UE, non è proprio quello di cui si è parlato tanto nei mesi più bui della crisi? I federalisti propongono la loro soluzione e sarebbe molto utile informarne i cittadini, cosicché quando andranno a votare sappiano che futuro hanno in mente per l’Unione europea i loro candidati. Ma la stampa italiana adesso è mobilitata come un sol uomo sull’IMU di ritorno e sull’ultimo sondaggio elettorale in tutte le sue sfumature, da coalizioni a leader, partiti, alleanze e altre elucubrazioni. Si farà mai un sondaggio di quanto ce ne frega dei sondaggi? Una hit parade del sondaggio più inutile? Della notizia più inutile? In Gran Bretagna da tempo si alzano voci per una regolamentazione della libertà di stampa e sicuramente fa riflettere che il paese dei tabloid si sia stancato di informazione spazzatura al punto da essere pronto a limitare la sacrosanta libertà di stampa. Da noi invece prevale la libertà di spazzatura e a tutti sembra andare bene così. La BBC si pone questa missione:“To enrich people’s lives with programmes and services that inform, educate and entertain.” “Educare” è la parola magica che manca pesantemente a troppa nostra stampa e televisione. In questo deserto un gruppo di giovani italiani si sta facendo notare con un sito che indica il tasso di falsità delle dichiarazioni dei politici. Pagella Politica (https://pagellapolitica.it/) ha dichiarato guerra alla panzana e le sue graduatorie sono rivelatrici di un paese assuefatto al parlare vuoto dove non c’è nessuna conseguenza per chi dice nullità e falsità. Speriamo che Pagella Politica estenda presto il suo panzanometro alla campagna elettorale europea, così avremo finalmente una misura dell’ignoranza dei politici italiani in materia di Europa e infine anche la prova che in questo almeno siamo un’eccellenza.
Diego Marani