Ammettetelo, almeno una volta ci avete pensato anche voi: bisognerebbe proprio fare perdere agli italiani l’imbarazzante abitudine di applaudire, come fosse miracoloso, ogni atterraggio di un aereo a fine volo. Ma da qui ad immaginare addirittura che l’Unione europea possa multare chi proprio non resiste a questo impulso, ce ne corre. E invece qualcuno ci ha pensato davvero e ha pure diffuso la notizia su internet: 500 euro di multa ad ogni passeggero sorpreso a festeggiare a suon di battiti di mani lo scampato pericolo. Un’ennesima simpatica bufala sull’Europa diffusa a fil di rete. Niente di strano. A stupire è piuttosto che ancora una volta in tanti, come già avvenuto per la fantasiosa messa al bando del bidet da parte di Bruxelles, ci abbiano creduto.
E dire che lo scherzo è abbastanza palese, basti pensare che la fonte è Lercio.it che pubblica soltanto notizie inventate per gioco. Ma per chi non lo conoscesse, anche il contenuto era sufficiente a capire la natura della notizia. Il sito attribuiva il nuovo divieto “all’entrata in vigore del Nuovo Protocollo per l’Aviazione Civile nei Cieli Europei, firmato nella sede renana dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (Easa) dai ministri competenti dell’Unione”. Il testo, secondo quanto riportato, dal primo settembre scorso avrebbe inserito l’usanza di battere le mani quando l’aereo tocca il suolo in un elenco di atti riprovevoli e quindi sanzionabili. Il “touchdown-clapping”, così come i tecnici europei l’avrebbero ribattezzato, sarebbe tra le infrazioni più gravi, quelle di “fascia rossa”, in buona compagnia di fianco al “fumo di sigari a bordo” e “all’uso di biancheria pulita oltre le 48 ore prima di quella di imbarco”.
Ad aprire il dibattito sul tema, il sito diffonde anche reazioni forti. Da un lato la “vivace soddisfazione” del pilota Lufthansa e capo del sindacato europeo di categoria Karl-Heinz Frentzen. Dall’altro le “parole di fuoco” del leader del Sindacato Nazionale Consumatori, Gino “Mustazzone” Pagliulo che si scaglia contro la decisione: “Nessun foglio di carta può cancellare i costumi fondativi della nostra cultura e se questi signori vorranno la guerra, l’avranno” promette. Per il giorno di entrata in vigore del divieto, lo scorso primo settembre, Pagliulo lanciava anche una provocazione: “Riempiremo tutti i voli per Colonia (dove ha sede l’Easa) da tutti gli aeroporti d’Italia, e a partire dal decollo applaudiremo sonoramente fino all’atterraggio”. Se quel giorno vi siete imbattuti in qualche folle battitore di mani, ecco spiegato il motivo.
Qualcuno che ci ha creduto davvero in effetti c’è. E nemmeno pochi. Le condivisioni del pezzo su Facebook, ripreso anche da diversi altri siti, sfiorano le 40 mila. La maggior parte senza dubbio lettori divertiti ma i commenti indignati non mancano. “Questi sono i problemi di cui si deve occupare il sindacato? Bravi!” esclama prima di passare alle offese Davide, sostenuto da 90 mi piace. “Perché devono emanare queste cavolate e non pensano a cose molto più serie?” si scalda un altro lettore, lamentando che l’Europa nulla fa invece contro “gli ubriachi che ammazzano i pedoni” o gli “uomini gelosi che ammazzano donne per niente”. Per qualcuno bisogna “mobilitarsi in nome dell’italianità perché l’applauso all’atterraggio è come il sugo sulla pizza” per altri ancora è una “questione di lana caprina”, mentre c’è anche chi difende un provvedimento che combatte “una consuetudine stupida, ciarlatana e superstiziosa dell’italiano medio” durante “un’operazione tecnica codificata e normata” come l’atterraggio. Favorevoli e contrari, comunque d’accordo nel prendere per vera l’ennesima invenzione sull’Ue. Menomale non manca nemmeno chi si accorge dello scherzo e cerca di farlo capire, più o meno cortesemente, ai lettori indignati. Andrea, non troppo diplomatico, ci prova così: “Dalla gran parte dei commenti qui sopra mi pare che l’unico provvedimento d’urgenza sia l’introduzione di un test che stabilisca il possesso di un quoziente intellettivo minimo quando si chiede l’allaccio di una linea Adsl”.
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