Il ministro degli Interni al Consiglio Ue di Lussemburgo: “L’accoglienza dei migranti non può essere lasciata solo alle nazioni di primo ingresso. L’Europa non chiuda gli occhi”
Il problema dell’immigrazione non può essere affrontato solo dai Paesi del sud Europa. È quanto ha ribadito il vicepresidente del Consiglio, Angelino Alfano, al Consiglio Affari Interni dell’Ue che si è svolto oggi a Lussemburgo. La dislocazione e l’accoglienza dei migranti “non può essere affrontata solo dal Paese di primo ingresso, ma occorre anche la solidarietà” degli altri Paesi, ha dichiarato Alfano. “Serve questo per fare in modo che l’Europa non sia accusata di chiudere gli occhi” ha continuato il ministro che comunque ha affermato di aver incassato la “presa d’atto del dramma” degli sbarchi di migranti nel sud “da parte dei paesi del nord”. “Solitamente quando affrontavo la questione dell’immigrazione in questi vertici c’era un’alleanza fra i paesi del sud, Francia, Spagna e Grecia, e mai un riscontro solidale da parte dei paesi del nord. Oggi invece alle nostre proposte abbiamo visto affluire un riscontro positivo anche da parte della Germania e degli altri paesi del nord, questo per noi è un dato molto molto importante” ha affermato Alfano al termine del vertice.
Da parte sua l’Unione europea si è detta pronta ad aiutare l’Italia nella gestione dei flussi migratori. Il commissario europeo per gli Affari interni, Cecilia Malmstrom, in un’intervista a SkyTg24 a margine del consiglio Affari interni, ha dichiarato che “l’Italia è evidentemente sotto una grande pressione, vista anche la sua posizione geografica. Ma ha anche la responsabilità di seguire bene le leggi europee”. Malmostrom ha ricordato che “da poco abbiamo approvato delle nuove normative per proteggere i richiedenti asilo soprattutto nei procedimenti di ricezione delle domande”, normative che devono essere “applicate” anche in Italia. “Li aiuteremo per adeguare il loro sistema” ha aggiunto.
I pescatori di Lampedusa intanto fanno sapere che domani accoglieranno l’arrivo del Presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, del presidente del Consiglio Enrico Letta e del vicepremier Angelino Alfano con il suono delle sirene delle loro barche, in segno di protesta. Lo ha annunciato il presidente del Consorzio dei pescatori dell’isola, Salvatore Martello, spiegando che è un modo per “fare sentire all’Europa che Lampedusa non è solo un puntino geografico ma che è anche territorio d’Europa e come tale deve essere considerato e protetto”. Secondo il programma Barroso e Letta domani non faranno visita al Centro d’accoglienza ma incontreranno una delegazione di profughi nella sede dell’Aeronautica militare.