L’ex premier dovrà lasciare il paese, sembra che l’intesa sia a portata di mano e dunque si potrà dare il via libera al DCFTA
La partita che Unione europea e Russia stanno giocando sull’Ucraina vale molto di più dei soli rapporti commerciali con il paese ex sovietico. Sono in ballo equilibri delicati da sempre, con Mosca che non vuol perdere il potere economico e di influenza politica in una paese di cui ha governato buona parte dei territori per due secoli, e che considera un po’ il giardino di casa. Dall’altra parte l’Ue cerca di strappare un paese chiave per l’area al controllo di Mosca.
Sembra però che si sia vicini nonostante Mosca ad un accordo (dal nome Deep and Comprehensive Free Trade Area, DCFTA) tra Kiev e Bruxelles, che di fatto tirerebbe fuori il paese dalla zona di unione doganale con la Bielorusia e il Kazakhstan fortemente caldeggiata dalla Russia. Kiev corre un grosso rischio, ad esempio sulle forniture di gas russo, ma sembra che qualche contropartita commerciale con Mosca si stia definendo nei meno di due mesi che mancano alla prevista firma con l’Unione. C’è anche ci paventa un rischio di divisione del Paese, con Mosca che potrebbe agire sulle zone, come la Crimea, dove la stragrande parte della popolazione è e si sente russa. Sembra che questi rischi estremi possano essere evitati, ma c’è un condizione che Kiev deve soddisfare per avere facile accesso ai mercati dell’Ue: deve liberare Yulia Tymoshenko, l’ex leader del Paese vittima di un processo tutto politico che la condanna a sette anni di prigione. Sembra che l’intesa ci sia, l’Unione europea ha detto chiaramente che non si fa l’accordo commerciale se l’ex premier non esce di galera e dunque Tymoshenko uscirà di prigione, ma anche dal paese.
Secondo quanto si apprende in ambienti diplomatici al Consiglio Ue l”intesa anche su questo è molto vicina, e l’accordo prevederebbe che l’ex premier lasci il carcere ma che le accuse contro di lei non cadano, e dunque avrà uno strettissimo spiraglio di tempo per lasciare l’Ucraina per trovare asilo, pare, in Germania, con il pretesto di una cura medica. “Il presidente Viktor Yanukovych non vuole in nessun modo correre il rischio che Tymoshenko si rimetta a fare politica nel suo paese, e dunque questo è l’unica mediazione che è stata possibile”, spiega una fonte politica europea.
Lor