Il Transeuropa Festival prenderà vita ad ottobre, in contemporanea in 13 città diverse
La coordinatrice: “Cambiare per dare ai cittadini Ue la capacità di decidere del proprio futuro”
Sapevate che il 2013 è l’Anno Europeo dei Cittadini? Conoscete la data precisa delle prossime elezioni parlamentari europee? Forse voi sì, ma in tutti i Paesi dell’Unione siete pochi, se non l’eccezione. Non sono parole mie, ma di Segolene Pruvot, Co-pesidente di European Alternatives, l’organizzazione no-profit che mira a promuove una cultura e una politica transnazionali, nonché la coordinatrice di Transeuropa Festival. Questo è l’evento transnazionale che, dal 4 al 27 ottobre, porterà dibattiti, spettacoli ed occasioni culturali in contemporanea in 13 città europee, per promuovere un’idea alternativa, più partecipativa, di Europa.
Ridare un nuovo significato alle parole “cittadinanza europea” è la soluzione. Il problema è come colmare quell’enorme vuoto che allontana le Istituzioni Ue dai propri cittadini. “L’Europa – spiega la coordinatrice di Transeuropa Festival – è spesso pensata come un’unione tra Stati, mentre è in realtà qualcosa di molto più complesso: una grande rete di interconnessioni tra spazi e persone, che non può limitarsi a rispettare i confini dello Stato nazione”. Se gli spazi della politica dove vengono prese le decisioni, si sono allontanati così tanto dai singoli Paesi, le democrazie nazionali sono, allora, davvero diventate “obsolete”? Pruvot teme di sì, ma crede anche che un nuovo concetto di “democrazia europea” sia possibile, anzi, necessario “se si vuole che i cittadini Ue mantengano la capacità di decidere del proprio futuro”.
Sono questi i temi cari a European Alternatives che da anni si batte per affrontare quel “deficit democratico”, “presente a tutti i livelli della società europea: regionale, nazionale e transnazionale”. Per combatterlo servono nuove modalità di impegno politico e, se sfide quali l’uguaglianza sociale e l’innovazione culturale, non possono più essere risolte a livello nazionale, servirà la nascita di una collettività transnazionale che si faccia promotrice di questi valori.
Se i cittadini desiderano davvero poter dire la loro ai decision-makers di più alto livello, bisognerà che prima si trasformino in una forza che vada al di là degli Stati nazione, una Società Europea. Detto in altri termini: “Se l’Europa non va ai cittadini, che i cittadini vadano all’Europa”. Per trasformare queste teorie in pratica il primo passo è il Transeuropa Festival: unico nel suo genere, il primo transnazionale, che mira a stimolare lo scambio di idee tra coloro che, pur non vivendo fisicamente vicini, condividono l’interesse comune di costruire un futuro europeo.
Al grido di “Imagine! Demand! Enact!” questo evento artistico e politico avrà luogo contemporaneamente in tredici Paesi europei, tra i quali l’Italia, nella città di Bologna. Con un vario programma di eventi culturali, artistici, accademici e di scoperta delle città. Sarà “uno spazio per immaginare, esigere e realizzare un’Europa alternativa”.
Camilla Tagino