Epifani ha firmato la lettera che sostiene la candidatura unitaria per tutti i progressisti europei
Il Partito democratico sostiene la candidatura di Martin Schulz a presidente della prossima Commissione europea. Lo ha fatto ufficialmente oggi il segretario Guglielmo Epifani inviando una lettera di sostegno alla presentazione della candidatura del tedesco per succedere a Josè Manuel Barroso il prossimo novembre, dopo le elezioni europee, “in rappresentanza delle forze democratiche, socialiste, social democratiche, labouriste e progressiste europee”.
Il responsabile esteri del partito Giacomo Filibeck, e quello Europa e Difesa, Andrea Manciulli, in una nota sottolineano che “come ha detto ieri il presidente del Consiglio, Enrico Letta, non basta infatti sognare gli Stati Uniti d’Europa ma è fondamentale impegnarsi perché il progetto europeo riscopra la propria originale missione orientata allo sviluppo, alla prosperità, ai diritti e alla pace. E proprio in sintonia con quanto illustrato ieri alle camere da Letta il Partito democratico ha raccolto l’invito del Partito Socialista Europeo a partecipare alla selezione della candidatura comune dei progressisti per la presidenza della commissione europea”.
Schulz è il candidato ” naturale” dei socialdemocratici europei, essendo il presidente del Parlamento europeo, dove praticamente tutte le forze politiche hanno votato una risoluzione nella quale si chiede ai governi di rispettare, nella nomina del prossimo presidente della Commissione, le indicazioni che verranno dagli elettori del Parlamento, cui i partiti proporranno anche un candidato presidente della Commissione. Il nome di Schulz è stato fatto più volte dagli osservatori del confronto tra Cdu-Csu e Spd in Germania, poiché i socialdemocratici porrebbero come condizione al loro accordo il sostegno di Angela Merkel a Schulz il prossimo anno.
“Inizia dunque oggi un percorso che porterà le democratiche e i democratici italiani a partecipare alla prima vera campagna elettorale europea da quando nel 79 il Parlamento europeo venne eletto a suffragio universale – sostengono Filibeck e Manciulli -. Avere un candidato presidente dei progressisti europei che si fa portavoce di un programma politico comune che punta al cambiamento della politica europea per orientarla a crescita, solidarietà, integrazione e giustizia sociale è un’innovazione senza precedenti che favorirà un reale confronto sul destino dell’UE nella scena pubblica europea.
Per saperne di più:
Un presidente della Commissione scelto dai cittadini è possibile