I fattori in base ai quali sarà scelto il prossimo Segretario Generale della Nato, nel 2014, sono molti, ed alcuni sono in divenire. Dunque tutto può ancora succedere, anche che la candidatura di Franco Frattini, l’unica al momento ufficialmente depositata, torni in auge.
Al momento però nessuno a Bruxelles scommette che l’ex ministro ed ex commissario europeo possa occupare quella posizione. Lui sta lavorando molto, è spesso nella città che ospita il quartier generale dell’Alleanza e dell’Unione europea, ma sembra, al momento, una rincorsa disperata.
La candidatura, posta proprio un anno fa dall’allora premier Mario Monti, non partì benissimo. Non appena fu depositata la prima reazione dei membri dell’alleanza fu di concedere la proroga di un anno all’attuale segretario Generare, il danese Anders Fogh Rasmussen, che l’aveva chiesta per non tornarsene a casa alla fine del luglio 2013. La mossa non ha giocato molto a favore di Frattini, anche se allora si spiegò che questa proroga serviva “a creare il consenso” attorno al nome del candidato italiano. Che evidentemente non c’era ancora.
Ad un anno di distanza più di un diplomatico ed anche qualche ministro europeo competente in materia, esclude che la candidatura Frattini abbia un qualche peso, e preferisce concentrarsi su due altri nomi: quello del ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski e del ministro della difesa tedesco Thomas de Maizière. Di riserva c’è il collega belga Pieter De Crem. Ma di Frattini nessuno fa il nome.
Purtroppo, si spiega, anche la storia del turno italiano regge poco, perché nessun organismo fa turnazione “a sé” e l’Italia ha già, ad esempio, la Banca entrale europea e l’Ufficio antifrode Olaf, e potrebbe avere la presidenza del Parlamento europeo nella prossima legislatura. La nazionalità non è dunque una garanzia. Ovviamente non è neanche un vero limite.
Ma gli equilibri nella Nato sono geopolitici ed in divenire, c’entrano gli statunitensi ma anche i turchi, alcune condizioni per la scelta devono ancora crearsi e quelle che esistevano un anno fa non son più le stesse (nel bene e nel male). Anche il governo italiano non è più lo stesso ed è possibile che interessi e priorità siano cambiati.