Dopo l’ultima tragedia nei nostri mari, l’esecutivo Ue torna a chiedere che si faccia di più e promette: entro fine anno attivo il sistema per identificare anche piccole imbarcazioni
È necessario fare di più per combattere il traffico di esseri umani e fermare le stragi di migranti nei nostri mari. Torna a chiederlo la Commissione europea, dopo l’ultima tragedia nel ragusano, in cui almeno 13 persone hanno perso la vita mentre cercavano di scappare da un barcone che si è spiaggiato a Scicli. “Deploriamo questa tragedia e la perdita di vite” ha commentato riferito alle ultime vicende, Michele Cercone, portavoce della commissaria agli Affari interni Cecilia Malmstrom. Più in generale, però, ciò che importa è che “si deve assolutamente intensificare la lotta contri i trafficanti e le reti criminali” che sono dietro a queste tragedie.
A questo scopo, assicura la Commissione, si sta già lavorando. In particolare entro la fine dell’anno dovrebbe diventare operativo il nuovo sistema europeo “Eurosur”. SI tratta in sostanza di una rete che dovrebbe permettere alle autorità nazionali, attraverso lo scambio di informazioni, di identificare le piccole navi che sfuggono ai radar. In questo modo, auspica l’esecutivo Ue, si potrà intervenire “da un lato per cercare di fermare i trafficanti e dall’altro per salvare vite umane, soprattutto nel Mediterraneo”.