A Bristol si commercializzano ancora i kit vietati con il Valpolicella diventato Vinocella, il Chianti Cantia e il Barolo Barolla. L’eurodeputato Fontana: “Europa debole, solerte solo con l’Italia”
Fatta la legge trovato l’inganno. Cosa non si fa per aggirare le regole. Succede in Gran Bretagna dove – nonostante i recenti diktat europei e il blocco imposto a luglio dall’Interpol – si insiste nella commercializzazione dei Wine Kit, vini in polvere fai da te che richiamano nel nome i più famosi vini italiani, tra cui il veronese Valpolicella. L’ha denunciato Striscia la Notizia, che da tempo segue il caso. I commercianti inglesi della città di Bristol, si sono limitati a cambiare nome ai prodotti, storpiandoli. Così il Valpolicella è diventato Vinocella, il Chianti Cantia, il Montalcino Montecino e il Barolo Barolla.
A protestare contro il taroccamento è stato l’eurodeputato italiano, Lorenzo Fontana, che ha oggi presentato un’interrogazione parlamentare urgente alla Commissione europea. “L’Europa ha mostrato di essere debole, le regole sono state ripetutamente violate – ha dichiarato l’eurodeputato della Lega Nord – Questa vicenda dimostra tutta la debolezza e le contraddizioni dell’Ue in materia.”
Il deputato ha poi aggiunto: “La stessa Ue così solerte e zelante quando deve entrare a gamba tesa sull’economia italiana in nome del rispetto dei Trattati, poi si gira dall’altra parte e non si accorge di una violazione così palese e grave del diritto comunitario a tutela dei marchi Dop (denominazione origine protetta, ndr). È bastato storpiare il nome del prodotto per metterci in crisi, adesso aspetto la risposta della Commissione, ma andrò fino in fondo per salvaguardare le eccellenze del nostro territorio e per chiedere normative e controlli ancora più stringenti”.
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