Maggioranza per la Spö del premier Fayman e per i popolari, ma è il peggior risultato della storia
Avanzano i due partiti euroscettici e xenofobi che insieme raggiungono il 27% delle preferenze
Una vittoria che ha il sapore della sconfitta quella della Spö, il partito socialdemocratico austriaco. Le elezioni che si sono svolte ieri hanno decretato che a Vienna sarà ancora Grande Coalizione, ma con una maggioranza molto risicata. La Spö del primo ministro Werner Fayman, dal 2007 a capo della cancelleria federale, ha ottenuto il 26,6 per cento dei voti, piazzandosi davanti al Partito popolare austriaco (Övp) che si ferma al 24%. Entrambi perdono oltre il 2 per cento dei voti rispetto alle elezioni del 2008 e fanno registrare il peggior risultato dai tempi della Seconda guerra mondiale. I due partiti, che sono al governo insieme da 5 anni, continuano a mantenere una seppur risicata maggioranza dei consensi, ma per loro sta suonando forte un campanello d’allarme. “I grandi vincitori del voto sono quelli situati a destra del centro”, ha sottolineato il principale quotidiano nazionale, il Der Standard.
Innanzitutto il partito populista e xenofobo Fpö, del leader Heinz-Christian Strache, che è arrivato terzo con il 21,4 per cento dei voti, il suo miglior risultato dal 1999 e una crescita di quasi il 5 per cento rispetto al 2008. EE poi il partito del miliardario austro-canadese Frank Stronach, che entra in Parlamento con il 5,8 per cento dei voti. Questo significa che i partiti populisti e contrari all’Unione europea collezionano in tutto il 27 per cento dei voti in un Paesi in cui a votare sono anche i ragazzi dai 16 anni, tra i quali molti hanno subito il loro fascino. “Sommando tutti i voti risulta che un terzo degli austriaci ha votato per un partito della destra populista, e questo è un fatto unico in Europa”, fa notare il Der Standard.
Strache, è simile nello stile alla destra nazionalista del defunto Joerg Haider, e riesce a far presa proprio sugli elettori giovani e delle campagne, con discorsi semplici che puntano sul fatto che gli austriaci debbano venire prima degli immigrati, che i cosiddetti ‘piani di salvataggio’ di Bruxelles sono illegittimi e sul fatto che il Paese potrebbe uscire dalla moneta unica.
Non a caso Hannes Swoboda, austriaco, presidente del Gruppo S&D al Parlamento europeo, gruppo di cui fa parte anche la Spö, ha definito quello uscito dalle urne austriache un “risultato deludente per il Paese”, affermando che “le cose nel nuovo governo dovranno cambiare sia in termini di comunicazione che di riforme”. Swoboda ha anche incitato i due maggiori partiti a fare “una nuova grande coalizione insieme”, per “il bene del Paese” e perché una eventuale coalizione con la Fpö e l’ Övp, porterebbe l’Austria “nell’instabilità”.