Neelie Kroes è una dura, una liberale olandese forse non simpatica, ma certo determinata. Sta facendo un gran bene all’economia delle comunicazioni riducendo i costi di roaming e martellando sugli Stati perché rendano più efficienti le loro reti di comunicazione digitale. Qualche risultato lo sta ottenendo, ma, come si dice, nessuno è profeta in patria.
Il questo caso la patria che consideriamo è proprio la Commissione europea, dove il wi-fi non è esattamente quel che Neelie vorrebbe. Nella zona stampa del palazzo del Berlaymont, sede della Commissione europea, esiste una rete senza fili gratuita (grazie) che però ha una serie pesante di difetti. Proviamo ad elencarli.
Per connettersi bisogna usare un username ed una password, che sono guest_comp@comp e guest_comp. Underscore? La cosa più scomoda che ci sia da usare? Sugli smartphone molta gente si arrende prima ancora di provarci, anche perché
username e password non sono memorizzabili e devono essere inseriti ogni volta che si accede alla rete, quindi almeno una volta al giorno. Se uno entra ed esce ogni volta deve rifare da capo il collegamento che
non è per niente stabile, e qui casca proprio l’asino. Un povero giornalista si fida di chi (la Commissione) passa il suo tempo a spiegare agli stati che devono creare sistemi di comunicazione efficienti, stabili, veloci. E sbaglia, perché se uno scrive un pezzo ‘on line’ si trova spesso, troppo spesso, davanti ad un cedimento della linea, perché il wi-fi della Commissione europea non è stabile per niente, ed ogni mezzora cade, un po’ come nelle regioni più tecnologicamente arretrate, quelle alle quali Kroes raccomanda di ammodernarsi. Ma forse si potrebbe iniziare da Bruxelles.