Il presidente Bce prova a sfilarsi da ogni responsabilità rispetto ai ‘piani di salvataggio’ in atto
“Noi abbiamo solo un ruolo di consulenza, ma le decisioni politiche le prende l’Eurogruppo”
Goulard (Alde): “Lei si comporta come quei bambini che scaricano le responsabilità sugli amici”
La Troika va verso la sua dissoluzione. Il ‘triumvirato’ formato da Commissione europea, Bce e Fondo monetario internazionale “in futuro non avrà più senso di esistere”, almeno con la Banca centrale europea al suo interno. È stato lo stesso governatore dell’Eurotower, Mario Draghi, ad affermarlo in un’audizione alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo. Non solo, Draghi ha provato anche a sfilare l’istituto di Francoforte da ogni responsabilità rispetto ai cosiddetti ‘piani di salvataggio’ messi in atto in questi anni in Paesi come Grecia, Portogallo, Irlanda e Cipro. “Le decisioni, a livello politico, vengono prese dall’Eurogruppo, che è il corpo che stabilisce a chi deve essere fornita assistenza finanziaria e a quali condizioni. Noi abbiamo soltanto un ruolo di consulenza tecnica” ha affermato il banchiere italiano, dipingendo però la realtà in maniera po’ troppo semplicistica. Non a caso, la sempre pungente Silvie Goulard, deputata francese dell’Alde, gli ha controbattuto: “Caro Draghi mi sembra che lei si comporti come quei bambini che dopo aver commesso un danno scaricano la responsabilità l’uno sull’altro. Se lei dice che avete solo un ruolo tecnico, allora di chi è la responsabilità per le decisioni prese dalla Troika? Questo organismo che non è previsto da nessun trattato?”.
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“All’inizio della crisi i diversi attori avevano indicato che era necessario formare Troika. La Bce ha fatto la sua parte e ha messo a disposizione le sue competenze”, così come “Eurogruppo, Parlamento, e Fmi hanno fatto loro parte” ha risposto Draghi aggiungendo: “Noi pensavamo che questo ruolo sarebbe proseguito finché ci fosse stata la crisi”, e per questo “a lungo termine io non vedo che sia necessaria la nostra presenza”. Il presidente ha poi ribadito: “Non è la Troika che decide, è l’Eurogruppo che stabilisce i piani di salvataggio i quali si fanno con fondi nazionali”. Da parte sua la Bce “è responsabile per la politica monetaria” e in questo ruolo “è bene che siamo parte della Troika in momenti di crisi”, ma “noi non diamo finanziamenti, diamo solo liquidità per le banche in Grecia e in altri Paesi”, e da questo punto di vista “abbiamo incentivi e interessi” in questo ruolo, sia “per dare un contributo” che per “vedere che il piano di salvataggio sia controllato e fatto bene”.
Responsabilità o meno l’esistenza stessa della Troika viene giorno dopo giorno delegittimata nella sua stessa esistenza, non solo dai critici che la ritengono un organismo non democratico e responsabile dei disastri in corso nei Paesi sotto programma, ma anche dalle stesse massime autorità a livello europeo, che ne stanno criticando ormai il ruolo e la composizione. Nel luglio scorso fu la vicepresidente della Commissione europea, Viviane Reding, ad affermare: “Il tempo della Troika è finito”. La Reding si riferiva, in quella circostanza, al contributo del Fondo Monetario internazionale che, a suo avviso, non era più “necessario”. Ora che anche la Bce si è sfilata, non si vede davvero più che senso ha questo ‘triunvirato’ che non sembra piacere veramente a nessuno.
Alfonso Bianchi