Un voto in commissione Petizioni chiede di ridiscutere questa pratica considerata uno spreco
Mazzoni (Ppe): “I costi sono assurdi, i tempi sono maturi per una revisione dei trattati”
Con 16 voti a favore, 7 contrari e 4 astenuti, la commissione Petizioni del Parlamento europeo ha adottato un parere, da trasferire alla commissione Affari Costituzionali, sulle due sedi del Parlamento europeo dal quale emerge una chiara maggioranza trasversale ai partiti e una minoranza prevalentemente franco-tedesca.
In tempo di crisi l’Unione europea non può concedersi il lusso di avere una doppia sede per la stessa istituzione, a maggior ragione se si tratta del Parlamento europeo, l’assemblea che rappresenta i cittadini dell’Unione. Trasferte, doppi uffici e altre duplicazioni varie, non sono più costi che l’Europa può permettersi tanto più che è proprio da Bruxelles che arrivano i richiami al rigore, all’austerità ed ai tagli agli sprechi.
Per Erminia Mazzoni (Ppe), presidente della commissione: “Il milione e più di firmatari delle petizioni sulle sedi delle istituzioni europee ha saputo cogliere uno dei temi caldi presenti nel dibattito europeo”. “La doppia sede – aggiunge – è un assurdo da sempre, e in tempo di crisi diventa una vera e propria offesa. Ogni anno i costi ammontano a 180 milioni di euro, vale a dire circa un miliardo per legislatura”.
Secondo la presidente della commissione i tempi sono maturi per una revisione dei trattati, revisione necessaria per eliminare il seggio di Strasburgo. “La speranza è che questa mobilitazione popolare, e l’indicazione politica espressa dal voto in commissione, non vengano ignorati” ha concluso la Mazzoni.
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