L’evento si terrà a Minsk nel 2014. L’assemblea comunitaria, attraverso un emendamento proposto dal gruppo politico dell’Alde, chiede alla Federazione di riconsiderare la decisione
Evitare di organizzare i mondiali di hockey su ghiaccio in Bielorussia se il Paese non ritornerà sulla via del rispetto dei principi democratici. In una raccomandazione di politica estera al Consiglio e alla Commissione sulla Bielorussia, il Parlamento europeo ha adottato nei giorni scorsi un emendamento, proposto dal gruppo politico dei liberali europei (Alde), che chiede alla “International Ice Hockey Federation” di “riconsiderare seriamente la decisione di lasciare ospitare alla Bielorussia il campionato del mondo di hockey su ghiaccio 2014”.
I deputati hanno così deciso di continuare a sposare la linea promossa dall’ex Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek. Già nel maggio 2011, infatti, il Parlamento europeo inviò una lettera alla federazione internazionale di hockey su ghiaccio per chiedere di non permettere che la coppa del mondo 2014 si disputasse in Bielorussia. “Lo sport non deve dare legittimità al regime del presidente Aleksandr Lukashenko”, scriveva allora Buzek. Una lettera che mandò su tutte le furie le autorità di Minsk, le quali rivendicarono la apoliticità dello sport.
Oggi, sotto la presidenza di Martin Schulz, il Parlamento europeo continua la sua campagna ostruzionista. “La Bielorussia è l’ultima dittatura e l’unico Paese in Europa ancora imporre ed eseguire la pena di morte. L’iter giudiziario è arbitrario, la tortura nelle carceri non è rara e il rispetto per tutti i diritti umani di base è assente”, dice Olle Schmidt (Alde) che ha parlato nel dibattito in Parlamento. “Non dovremmo permettere all’ultimo tiranno d’Europa di ospitare un evento sportivo internazionale che da legittimità e prestigio ad un regime non democratico”.
Secondo Morten Løkkegaard, vice-presidente della Commissione Cultura del Parlamento e membro dell’Aalde, “il mondo dello sport ha ancora molta strada da fare per quanto riguarda la chiarezza delle linee guida nell’attribuzione degli eventi sportivi in Paesi in cui i diritti umani vengono violati. Esortiamo l’associazione internazionale di hockey, che terrà il suo congresso semestrale in Portogallo la prossima settimana, a comunicare in modo aperto e trasparente quale sia la motivazione di fondo che ha portato alla scelta della Bielorussia e la invitiamo a rivedere la sua decisione”.
Per Minsk si tratterebbe della manifestazione sportiva più grande dopo l’indipendenza del Paese e, oltre a rappresentare una potenziale fonte di guadagno per l’economia del paese grazie soprattutto all’afflusso turistico, contribuirebbe a rinforzare il prestigio e la legittimità internazionale del regime del presidente Lukashenko.
Marco Frisone