L’Alto rappresentante per la Politica Estera Ashton: “Diversi Stati membri hanno le conoscenze tecniche necessarie per assistere nella messa in sicurezza dei siti e nella distruzione”
Anche i Paesi dell’Ue parteciperanno all’opera di distruzione delle armi chimiche siriane. Dopo che sabato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov e il Segretario di Stato degli Stati Uniti, John Kerry, hanno concordato un piano a Ginevra, dopo tre giorni di colloqui, è stata la stessa Catherine Ashton, Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue, a dichiarare che “l’Ue è già il maggiore contribuente della Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (un organismo intergovernativo creato nel 1997 e con sede a L’Aia, ndr) e un certo numero di Stati membri dell’Ue hanno le conoscenze tecniche necessarie per assistere nella messa in sicurezza dei siti, e nello smantellamento e nella distruzione di alcuni agenti chimici”. Per questo, ha aggiunto Ashton “l’Ue è pronta ad offrire ulteriore sostegno all’Opac nello svolgimento dei suoi importanti e urgenti compiti”.
Secondo l’accordo raggiunto a Ginevra la Siria dovrà rivelare i dettagli del suo arsenale chimico, starà poi al personale dell’Opac, che avrà pieno accesso ad esso e alle strutture, il compito distruggere materiale e attrezzature armate entro la prima metà del 2014. Se la Siria cercherà di far arrivare le armi ai suoi alleati in Libano e in Iran, Russia e Stati Uniti “concordano” che “il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite debba imporre misure nell’ambito del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite” ovvero autorizzare l’uso della forza militare.