Per l’Alto rappresentante della Politica estera il suo immobilismo “è deplorevole”
E a chi spinge per l’intervento armato dice: “Non rispondere militarmente non è essere passivi”
Ha usato parole forti l’Alto rappresentante per la Politica estera e di sicurezza dell’Ue, nel corso dell’audizione sulla Siria al Parlamento europeo. Catherine Ashton dal suo scranno a Strasburgo si è mostrata stranamente combattiva, e ha puntato il dito contro le Nazioni Unite: “Occorre che i membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu si assumano le loro responsabilità ed è veramente deplorevole che finora ancora non si siano assunti questa responsabilità” ha affermato.
La Ashton continua a spingere per una soluzione politica alla crisi, perché a suo avviso evitare i bombardamenti non è un segno di debolezza: “Non rispondere militarmente alla crisi siriana non significa essere passivi”, anzi, “abbiamo già fornito 1,3 miliardi di euro come Ue, e sono lieta e orgogliosa che tutti noi insieme siamo il principale donatore internazionale” ha affermato con orgoglio. Ma non ha nascosto però le difficoltà, ben sapendo che “occorre fare di più”, e che “è estremamente importante che si continuino a trovare modi per mettere a disposizione più risorse ai profughi e ai cittadini siriani, ma anche mezzi per rendere disponibili queste risorse”. “I cittadini siriani vogliono uscire da questa guerra, e vogliono farlo in maniera pacifica” ha concluso.