Il testo penalizza le case tedesche, e Berlino ne avrebbe già uno nuovo da portare in Coreper
I lituani smentiscono, ma coincidenza vuole che abbiano 180 vetture ‘made in Germany’
La Lituania favorisce la Germania e i suoi costruttori di automobili, ritardando l’adozione delle nuove norme sulla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra prodotte dalle autovetture. La repubblica baltica, con la presidenza di turno del Consiglio Ue, ha intenzione di rinviare il dossier che intende ridurre fino a 95 grammi di Co2 per chilometro. Come scritto oggi da La Stampa, nella prossima riunione del Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) in programma il 18 settembre figura una discussione del tema anziché un voto come tutti si aspettavano. Una decisione frutto della forte pressione della Germania, intenzionata a tutelare gli interessi delle proprie case automobilistiche, attori importanti per l’economia tedesca. Sul testo un accordo è stato raggiunto tra Parlamento e Consiglio lo scorso 24 giugno scorso, e ci si attendeva una votazione.
La presidenza lituana starebbe però rimettendo in discussione – è il caso di dirlo – su pressioni tedesche: a quanto pare è pronto già un nuovo testo messo a punto da Berlino per l’esame del Coreper, un testo ovviamente con contenuti diversi rispetto a quelli originali. La presidenza di turno ha prontamente smentito: la Lituania ha non intende riaprire il dossier. Non sfugge però la situazione imbarazzante in cui si trova la presidenza di turno, che vanta una parco macchine di 180 Bmw, auto tedesche. Un ‘regalo’ di Krasta Auto, uno dei più importanti concessionari lituani, che ha messo a disposizione gratuitamente (http://www.eu2013.lt/en/presidency-and-eu/budgetsponsors/Presidency-supporters) nuovi modelli della nota casa automobilistica di Monaco di Baviera, tra i più colpiti dalla proposta.
La proposta di regolamento mira ad avere modelli di automobili a basse emissioni. Tra le altre sono previsti un tetto comunitario medio (riduzione 95 grammi di CO2 per chilometro entro il 2020) e obiettivi variabili a seconda della stazza del veicolo (vetture più leggere dovranno rispettare limiti di emissione al tetto medio Ue, mentre per vetture più pesanti sanno fissati tetti superiori). A quanto pare a soffrire di queste disposizioni sarebbero i gruppi Daimler e Bmw, e Bmw è il marchio tedesco in dotazione alla presidenza lituana. La Lituania, come detto, ha negato di voler riaprire il dossier, ma resta la natura curiosa di questa coincidenza.
Renato Giannetti