Il sistema di garanzia da solo non è sufficiente a ridurre il fenomeno. In due diverse risoluzioni in votazione oggi a Strasburgo i deputati hanno chiesto un maggiore sostegno da parte dell’Ue verso nuove iniziative per permettere di creare impiego
Lo sforzo dell’Unione europea per aiutare i giovani disoccupati non è sufficiente e deve essere ulteriormente rafforzato. Il richiamo all’attenzione del Parlamento europeo verso la problematica della disoccupazione giovanile è apparso in tutta la sua evidenza stamattina durante la discussione delle due risoluzioni in votazione oggi a Strasburgo. La risoluzione della commissione per la Cultura è stata approvata con 612 voti favorevoli, 55 contrari e 19 astensione, mentre quella della commissione per l’Occupazione è stata approvata con 517 voti favorevoli, 77 contrari e 86 astensioni.
Nel corso del dibattito in seno all’assemblea comunitaria, i deputati hanno sottolineato la necessità di adeguare i sistemi nazionali di istruzione in modo da renderli su misura per le esigenze dell’attuale mercato del lavoro, ed hanno inoltre chiesto un migliore riconoscimento delle competenze acquisite attraverso l’apprendimento informale, ad esempio i tirocini, il volontariato o il lavoro sociale. Il Parlamento ha invitato gli Stati membri a eliminare tutte le barriere esistenti ai tirocini transnazionali per giovani cittadini dell’Unione europea. Per la vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli tra le priorità ci sono “miglior impiego dei fondi comunitari per le politiche per l’occupazione, un concreto ed efficace utilizzo dei 6 miliardi di euro disponibili da gennaio 2014, come anche gli 82 miliardi di euro di fondi europei dell’attuale programmazione non ancora interamente utilizzati”.
L’Ue insomma dovrebbe fare di più per sostenere un maggior numero di iniziative integrate, che promuovano programmi di apprendimento di qualità e che favoriscano l’occupazione dei giovani. Nel dibattito che ha preceduto il voto della risoluzione della commissione occupazione, la relatrice Joanna Katarzyna Skrydlewska (Ppe) ha dichiarato: “Al di là del sistema di garanzia per i giovani, gli sforzi per combattere la disoccupazione giovanile – comprese le misure a sostegno delle Pmi – devono basarsi su una strategia globale, promuovere l’imprenditorialità tra i giovani e ridurre l’insuccesso scolastico”.
Per l’assemblea di Strasburgo, il sistema di garanzia per giovani, volto a garantire che chiunque sia al di sotto dei 25 anni possa beneficiare di un posto di lavoro, una formazione o un tirocinio entro quattro mesi dall’iscrizione nelle liste di disoccupazione, dovrebbe essere esteso in modo da includere anche i laureati al di sotto dei 30 anni.
Per combattere lo sfruttamento dei giovani tirocinanti, per gli eurodeputati, l’Europa dovrebbe anche introdurre standard di qualità per le retribuzioni e le condizioni di salute e di sicurezza sul lavoro. “La Garanzia è solo una misura e non può essere l’unica ma deve essere inserita in un piano di misure per concrete riforme strutturali nazionali che generino un ciclo positivo e virtuoso per l’occupazione” hanno commentato i Giovani italiani a Bruxelles.