La Commissione UE aprirà un’indagine sui vari aspetti del problema. Bizzotto: risultato storico
La petizione per l’abolizione del canone Rai comincia il suo cammino nell’Unione europea. La raccolta di firme, promossa dall’europarlamentare leghista Mara Bizzotto e dal CLIRT (Comitato per la Libera Informazione Radio Televisiva) di Marostica (VI), era stata depositata a Bruxelles nel dicembre 2012 supportata dalle firme di migliaia di cittadini di tutta Italia. In questi mesi la Petizione, che chiede espressamente l’abolizione del canone e l’apertura di una procedura d’infrazione comunitaria contro l’Italia per violazione della libera concorrenza, è passata al vaglio della “Commissione Petizioni” dell’Europarlamento che ha dato il via libera ufficiale all’ammissibilità delle questioni sollevate e ha portato all’avvio di un’indagine da parte della Commissione UE.
“Si tratta di un risultato storico che premia la nostra battaglia per cancellare la tassa più odiata dagli italiani – spiega l’eurodeputata Bizzotto – Dall’Europa arriva una decisione storica che, per la prima volta, mette in discussione l’anomalia tutta italiana del Canone Rai. Una prima volta che infrange finalmente quel muro di gomma che ha sempre avvolto questa vera e propria ‘rapina di Stato’ che, si badi bene, ruota attorno ad un Regio Decreto del 1938”.
“Bruxelles conferma che le questioni da noi sollevate sono vere e sono materia che riguarda l’Unione Europea – continua Bizzotto – La Rai non è e non fa servizio pubblico, è il totem della lottizzazione partitocratica e, per numero di assurdità e disservizi, il canone Rai è un caso unico al mondo: basti pensare alle migliaia di famiglie costrette a pagare il canone pur non ricevendo nei propri televisori il segnale dei canali Rai, o alle centinaia di migliaia di aziende sottoposte alla porcheria del cosiddetto ‘canone speciale’ ”.