La Bce lascia invariati i tassi di interesse e rivede al ribasso le stime di crescita per il 2014. Sulla Grecia chiarisce: con nuovi aiuti nuove condizioni
I dati relativi all’andamento economico per il 2013 migliorano, ma le previsioni per il 2014 peggiorano. Per questo i paesi dell’Eurozona devono continuare con il processo di risanamento dei conti pubblici e le riforme strutturali, attuando politiche “amiche del lavoro”. Mario Draghi torna a richiamare i governi ad assolvere i propri compiti. Non è la prima volta che il presidente della Banca centrale europea si rivolge in modo inequivocabile ai capi di stato e di governo di Eurolandia, e al termine della riunione mensile dei governatori della Bce. Le stime dello staff della Bce prevedono un andamento del Pil reale dell’Eurozona in calo dello 0,4% nel 2013 e in aumento dell’1,0% nel 2014. “Rispetto alle stime di giugno scorso – chiarisce Draghi – le previsioni per il 2013 sono state riviste al rialzo di 0,2 punti percentuali mentre per il 2014 c’è stata una revisione al ribasso di 0,1 punti percentuali”. A Francoforte “restiamo pronti ad agire”, ma lo stesso deve essere nelle capitali dei diciassette. Il ritornello non cambia: l’Eurotower fa e farà la propria parte, ma occorre che anche i paesi facciano la loro. La politica monetaria della Bce “resterà accomodante finche’ necessario, e per questo abbiamo deciso di lasciare invariati i tassi di interesse, che resteranno allo 0,5% o a livelli più bassi ancora a lungo”. Allo stesso tempo, però, “i governi non devono allentare l’azione di risanamento dei conti pubblici”. Dato che però questa azione peserà sull’economia i governi devono varare “misure che favoriscano la domanda di lavoro”, perchè “la disoccupazione resta elevata”.
Intanto prende sempre più corpo l’ipotesi di un nuovo programma di aiuti per la Grecia, al termine di quello a cui Atene deve attualmente rispondere. Ne ha fatto già accenno proprio oggi il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, in audizione in Parlamento europeo. Ci potrebbe essere la necessità di nuova assistenza al paese ellenico, e in quel caso – evidenzia il presidente della Bce – i nuovi aiuti sarebbero vincolati a “nuove condizioni”.
R.G.