L’11 settembre il Parlamento si esprimerà sulla proposta di modifica della Commissione per migliorare la sostenibilità dei biofue. Ma per gli attivisti il ripensamento della politica sulle energie rinnovabili deve essere radicale
Stamattina alle 9 di fronte alla sede del Parlamento europeo un gruppo di attivisti di ActionAid, Greenpeace, Oxfam e Friends of the Earth Europe si è riunito per protestare contro la politica europea sui biocarburanti. A simboleggiare la “pazzia” che rappresenta l’utilizzo di prodotti alimentari come fonte di energia rinnovabile per automobili, alcuni attivisti hanno tentato di occupare un’auto Mini travestiti da enormi pannocchie di granturco.
La manifestazione si è svolta sotto il motto No Food for Fuel, “No al cibo come carburante”. Al centro delle proteste degli attivisti c’è soprattutto quella che loro definiscono essere l’insostenibilità sociale ed ambientale dell’attuale politica dell’Unione europea sui biocarburanti. Secondo i promotori della manifestazione, infatti, l’attuale politica europea sulle fonti energetiche rinnovabili mira a preservare gli interessi delle grandi imprese e del mondo della speculazione finanziaria.
“Occorre piuttosto un radicale ripensamento della politica sui biocarburanti”, sostengono le Ong. “Alimentano la fame nel mondo sottraendo ogni anno cibo per milioni di persone e favoriscono il cambiamento climatico a causa dello scriteriato sfruttamento delle terre ad opera delle grande industrie e delle multinazionali”.
A quattro anni dall’approvazione della Direttiva sulle energie rinnovabili (Renewable Energy Directive – RED), che stabilisce che entro il 2020 il 10% dell’energia consumata nei trasporti debba essere rinnovabile, di cui la stragrande maggioranza saranno biocarburanti ricavati da colture alimentari, l’Unione europea ha proposto una modifica che mira a migliorare la sostenibilità ambientale e sociale dei suoi biofuel. Tuttavia, l’efficacia delle misure correttive messe in campo lo scorso ottobre, tra cui quelle di limitare l’utilizzo di biocarburanti ricavati dal cibo ad un 5% sull’obiettivo del 10%, da parte della Commissione sono osteggiate dai Governi europei e molto discusse ed in parte annacquate dal dibattito in corso dentro il Parlamento.
L’11 settembre il Parlamento europeo si riunirà in seduta plenaria a Strasburgo e si esprimerà sulla proposta uscita dalla Commissione.
Marco Frisone