Si puntava a migliorare le condizioni igieniche per il 75% delle persone in difficoltà
L’Ue negli ultimi anni ha stanziato circa 2 miliardi a questo scopo in 62 Paesi diversi
Il 2013 è l’anno internazionale per la Cooperazione sull’Acqua e dal 1 al 7 settembre a Stoccolma si tiene la World Water Week, con un focus proprio sulla partnership mondiale. Così, pieni di buoni propositi e con un’agenda fitta di eventi e discussioni, ci avviciniamo sempre più al 2015: anno dello scadere degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, i Mdg (Millennium Development Goals). L’Unione Europea ha colto l’occasione per farsi i conti in tasca ma arrivando a conclusioni poco lusinghiere. Ne è risultato che, nonostante l’Ue abbia già stanziato quasi 2 miliardi di euro per la causa, sono ancora poche le speranze di portare a termine tutti i Mdg entro il 2015. Tra i traguardi irraggiungibili ne resta anche uno legato proprio all’acqua: il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie per il 75% delle persone in difficoltà, previsto entro i prossimi 2 anni, è per ora fermo al 62%.
Anche di questo si discuterà alla Settimana Mondiale dell’Acqua che, dal 1991, si tiene annualmente presso lo Siwi, l’Istituto internazionale per l’acqua, a Stoccolma. Oltre 200 organizzazioni scientifiche, rappresentanti politici e privati esporranno e confronterano le loro ricerche nei diversi workshops incentrati sul tema dell’anno, in questo caso: Water Cooperation -Building Partnerships. Sarà l’occasione per trovare idee innovative per sfide, ormai, vecchie. Sappiamo bene che nel 2050 la popolazione sulla Terra raggiungerà i 9 miliardi e che ognuno di noi dipenderà ancora dalla stessa risorsa limitata, vitale e non certo infinita: l’acqua.
Nel 2000, al Millennium Summit delle Nazioni Unite, i leader di 189 Paesi si erano prefissati 8 obiettivi per sradicare la povertà. Due di questi, il “water target” e il “sanitation target”, prevedono rispettivamente di dimezzare il numero di persone prive di un accesso sicuro all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari di base, entro il 2015. Nel 2010, l’Obiettivo del Millennio numero 7, quello riguardante l’acqua potabile, era già stato raggiunto, con largo anticipo sulla tabella di marcia e, ad oggi, nel mondo restano solo 768 milioni di persone ancora prive di un accesso sicuro all’acqua potabile. Un risultato positivo, che contrasta col fatto che, ad oggi, solo il 63% della popolazione mondiale ha invece accesso a servizi igienico-sanitari di base, una cifra non soddisfacente se la si rapporta al 75% previsto dagli Obiettivi del Millennio. Mancano ancora 2,5 miliardi di persone all’appello e, secondo l’Ue, se si mantiene il ritmo attuale nel 2015 non si supererà nemmeno il 67%.
Per i risultati raggiunti, anche se parziali, il contributo dell’Ue è stato comunque fondamentale, grazie al suo supporto sia politico che finanziario. Nel 2010 il Presidente della Commissione Barroso aveva promesso all’Assemblea Generali delle Nazioni Unite un miliardo di euro per il raggiungimento dei Mdg, di cui 267 milioni di euro sono stati stanziati per lo sviluppo di progetti sull’acqua e i servizi igienici, in 19 Paesi in via di sviluppo. Una somma che è andata ad aggiungersi ai fondi stanziati in precedenza: tra il 2004 e il 1012 l’Ue ha aiutato oltre 70 milioni di persone in Paesi in via di sviluppo fornendogli acqua potabile e oltre 24 milioni migliorando i loro servizi igienici. In totale l’Ue, tra il 2008 e il 2013, ha destinato 1,919 miliardi di euro di aiuti per 62 Paesi diversi.
Nonostante gli sforzi europei, e non solo, però, non tutti i Mdg saranno raggiunti in tempo. A giugno 2012, nella conferenza Rio +20, ha preso vita il processo per dare vita a un nuovo set di obiettivi per gli anni a venire, i Sustainable Development Goals. Nella stessa occasione si è anche ribadito che l’acqua va considerato un tema chiave quando si parla di sviluppo sostenibile e, per questo motivo, avrà un ruolo centrale anche negli obiettivi post 2015.
Camilla Tagino
Link utili:
– Il sito ufficiale della settimana mondiale dell’acqua