Chi scrive queste righe è da poco tornato da Genova. Averebbe voluto visitare “via del Campo”, ma per una serie di motivi non è riuscito. Certo, il rammarico è grande, perché sarebbe stato bello scoprire se lì c’è un inferno, o un Purgatorio, o magari un Paradiso. Probabilmente un Paradiso, ripensando alla “Graziosa”. Ma da oggi l’uno vale l’altro, via del Campo come Purgatorio e De Andrè come Dante, con un ministro della Difesa, per giunta un Gran Cristiano (attributo), che confonde il padre di Cristiano (nome proprio) con il figlio di Bella (degli Abati) che non era certo una “graziosa” di quel tipo, ma ha un nome che è confondibile.
E’ insomma una situazione difficile per il ministro della Difesa Mario Mauro (vedi il video in questa pagina) che, preso da tanti pensieri, ha confuso il “dolor” con “l’onor”, ma in realtà fanno quasi rima, e poi è stato incerto se attribuire la frase da lui pronunciata “più dell’onor poté il digiuno” (del povero conte Ugolino, costretto a mangiare i suoi figli, canto XXXIII dell’Inferno) al fiorentino Dante o al genovese Fabrizio.
Con tutto il dovuto rispetto per Dante è comunque bello che De Andrè sia messo sullo stesso piano.
Anche se, forse, certi passi della poesia italiana vanno saputi a memoria…