In Italia rispetto all’anno scorso è passata dal 10,7 al 12%, record di quella giovanile: 39,5%
Il commissario al Lavoro: “Situazione inaccettabile. Miglioramenti minimi in quadro fragile”
La disoccupazione nella zona euro si è attestata al 12,1% a luglio, stabile rispetto al mese precedente. Secondo i dati WEurostat rispetto ad un anno fa però è molto cresciuta soprattutto nei Paesi più fortemente colpiti dalla crisi come Cipro e Grecia, che registrano rispettivamente più 5 e 4% arrivando a quote del 17,3 e del 27,6%, con la situazione di Atene che è la peggiore dell’Europa a 28. Anche in Italia c’è stato un peggioramento dall’anno scorso con la disoccupazione passata dal 10,7 al 12%, per non parlare di quella giovanile che è passata dal 35,1 al 39,5%.
“È inaccettabile che più di 26,6 milioni di persone siano ancora senza un posto di lavoro nell’Ue (19,2 milioni nella zona euro), di cui più di 5,5 milioni sono sotto i 25 anni (3,5 milioni nell’area dell’euro)” ha dichiarato László Andor, commissario europeo al Lavoro e gli Affari sociali. Secondo Andor “i recenti miglioramenti sono minimi, e la situazione è ancora molto fragile” e per questo anche se “l’Europa ha mostrato capacità di azione collettiva” adesso “deve fare di più” perché l’integrità della zona euro “è stata conservata attraverso grandi sacrifici, e la rinnovata fiducia delle imprese è fondata sulla base di aspettative di ulteriori progressi nel risolvere la crisi attuale”.
Andor è convinto che “se restiamo in questo nuovo corso, la crescita può riprendere ulteriormente” dando un po’ di ossigeno alle economie e permettendo “le necessarie riforme strutturali in molti Stati membri” per permettere “il superamento della divisione del mercato del lavoro tra gruppi con tipi di contratto molto diversi”. Parlare di ripresa è insomma prematuro, anzi, per Andor “saremo in grado di parlare di una robusta ripresa quando l’economia dell’UE creerà 200-300 mila nuovi posti di lavoro ogni mese, anno dopo anno”.