Il vice-presidente della Commissione europea: “Bene la promessa di rispettare gli impegni”, ma “faremo un’analisi dettagliata”. L’Italia deve “attuare profonde riforme strutturali”
La Commissione europea per ora “prende atto” della decisione del governo italiano di cancellare l’Imu e sostituirla con una nuova tassa, ma non si sbilancia in giudizi, aspetta di vedere come Enrico Letta e il suo governo pensano di far quadrare I conti prima di esprimersi nel merito. L’esecutivo di Bruxelles in passato aveva spesso sottolineato l’importanza di un’imposta come l’Imu per far quadrare i bilanci, e dunque l’esame dei nuovi conti italiani sarà molto attento. Sulla parte “promesse”, come quella di non aumentare le tasse e rispettare gli impegni, ovviamente l’accoglimento è positivo, ma non è questo quel che conta.
“Ho preso atto dell’accordo raggiunto ieri dal governo italiano per la sostituzione della tassa di proprietà esistente con una tassa di servizi locali a partire dal prossimo anno, così come delle altre decisioni annunciate, tra cui il pagamento anticipato del debito commerciale delle pubbliche amministrazioni”, inizia prudente una lunga dichiarazione diffusa questa mattina da Olli Rehn, commissario agli Affari economici.
“GARANTIRE LA SOSTENIBILITA’ DELLA MAOVRA” – Poi si passa agli ammonimenti: “Garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche italiane, in particolare riducendo il suo altissimo debito pubblico, è assolutamente essenziale per ripristinare la fiducia e creare le condizioni per una ripresa duratura”. E qui Rehn accoglie “con favore la forte rassicurazione del premier Letta della determinazione italiana a rispettare i suoi impegni di bilancio per il 2013 – quegli impegni che ci ha permesso di raccomandare l’abrogazione della procedura per il disavanzo eccessivo”. Inoltre, continua il finlandese, “il governo ha annunciato che intende coprire l’impatto sul bilancio delle misure annunciate con la riduzione della spesa piuttosto che aumentare le tasse. Anche questo è da accogliere con favore, anche se – sottolinea – ovviamente ancora bisogna vedere i dettagli di questi piani”.
“I miei servizi – annuncia dunque Rehn — effettueranno un’analisi dettagliata delle misure annunciate, una volta che tutti i dettagli saranno stati finalizzati e comunicati a noi, al fine di valutare la loro conformità con la stabilità in Italia e gli impegni del Patto di crescita, così come con le raccomandazioni del Consiglio per l’Italia adottate a luglio”.
Parlando poi questa mattina in Austria Rehn ha spiegato che l’Italia, come la Spagna, la Francia o il Belgio, “deve attuare profonde riforme strutturali”.
LE REAZIONI DEGLI EUROPARLAMENTARI – “Il governo Letta ha confermato il proprio impegno a sostegno degli agricoltori, un passo importante per dare respiro alle imprese agricole italiane”. Con queste parole il presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo Paolo De Castro ha commentato l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, del decreto legge che cancella l’Imu per la prima casa, i terreni agricoli e i fabbricati rurali. “Adesso – ha concluso De Castro -, grazie al lavoro del ministro De Girolamo, è necessario affrontare i nodi dell’applicazione della riforma della politica agricola comune”.
“La definitiva cancellazione dell’Imu è un successo fortemente voluto e ottenuto dal Popolo della Libertà”. Così Giovanni La Via, capo delegazione italiana del Ppe al Parlamento europeo, commenta la notizia della cancellazione dell’Imu. “Un plauso all’azione di Governo e in maniera particolare a quella del nostro partito – aggiunge La Via- viene da tutto il mondo agricolo che, con l’abolizione dell’Imu anche sui fabbricati agricoli, può tirare un sospiro di sollievo e liberarsi di una tassa odiosa ed iniqua che andava al più presto superata”. Secondo La Via, la buona notizia “è la conferma che i nostri programmi elettorali, una volta al Governo, seppur in condizioni di coabitazione, vengono prontamente realizzati. Superato questo scoglio –conclude- potremo procedere per rendere operative le altre misure necessarie alla crescita e allo sviluppo”.