Il presidente degli eurodeputati Socialisti e Democratici in una intervista concessa al direttore Lorenzo Robustelli per il Secolo XIX, si dice convinto che con un passo indietro di Berlusconi il nostro Paese avrebbe una marcia in più
Silvio Berlusconi può dare un contributo decisivo alla semplificazione della vita politica italiana, favorirne lo sviluppo e l’azione riformatrice, sostenendo la crescita di nuovi dirigenti. Potrebbe farlo con un solo atto: ritirandosi a vita privata. Lo sostiene Hannes Swoboda, austriaco presidente del gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo, al quale aderisce il Pd, e che fino ad un anno fa era guidato dall’attuale presidente dell’Assemblea, quel Martin Schulz che con Berlusconi ebbe il duro alterco del “kapò”, nel 2001.
In questa intervista concessa al Secolo XIX Swoboda sostiene che, dopo la condanna passata in giudicato “Silvio Berlusconi dovrebbe rinunciare alla politica. Dovrebbe offrire ad altri la possibilità di giocare un ruolo di rilievo. Ma ovviamente – sottolinea con prudenza – questa è una decisione che devono prendere gli italiani. L’Italia è sempre alle prese con Berlusconi, con i suoi problemi e le sue posizioni, è come ricattata, è ora di fare un passo in avanti”.
Cosa pensa lei della richiesta di Grazia che Berlusconi aveva avanzato, le sembra una richiesta politicamente accettabile?
“E’ una cosa che riguarda i cittadini italiani, che non devono avere l’impressione che i politici possano sempre cavarsela, che si rivolgono al Presidente, dopo una condanna, e questo cancella tutto. Sta al presidente Giorgio Napolitano decidere, ma credo che nel caso di un politico che ha avuto tutti gradi di processo dovuti e che alla fine viene condannato, una grazia non sarebbe percepito come un buon segnale dai cittadini”.
A suo giudizio elezioni politiche anticipate potrebbero aiutare a chiarire il quadro politico italiano?
“Non credo che le elezioni sarebbero una buona cosa in questo momento per l’Italia. Governo e Parlamento stanno lavorando ad un piano di riforme che va portato a termine… Certo peccato che Beppe Grillo che non è stato capace o non ha potuto essere la novità che qualcuno sperava. Ma tornare al voto no, non sappiamo che risultato potrebbe avere una nuova elezione, potrebbe non essere chiarificatore e potrebbe ripresentarsi una situazione come quella attuale, si perderebbe solo tempo, settimane, mesi, invece le riforme vanno fatte al più presto”.
Però se Berlusconi lasciasse…
“Certo, credo anche che se Berlusconi facesse un passo indietro il governo potrebbe lavorare bene… è un momento di transizione, nei prossimi 6-12 mesi ci sono riforme importanti da fare, a partire da quella elettorale, e senza Berlusconi sarebbe meglio, si potrebbe lavorare bene”.
E’ importante per l’Unione Europea che l’Italia, paese fondatore e tra i più grandi, torni ad avere un ruolo da protagonista?
“L’Europa ha bisogno dell’Italia, di un’Italia stabile e riformata, che insieme ad una Germania con una nuova maggioranza ed alla Francia possa spingere tutta l’Ue verso la ripresa”.
Stringerebbe la mano a Berlusconi?
“Sì, gli stringerei la mano, la stringo a tutti quelli che me la tendono, ma gli direi anche ‘per favore, fatti da parte e permetti all’Italia di riguadagnare il ruolo che le spetta in Europa’”.