Eurostat: tasso di senza lavoro stabile al 12,1% in Eurolandia (-24.000 senza lavoro), in calo dello 0,1% (a 10,9%) tra i ventisette
Tra maggio e giugno nell’Eurozona sono spariti 24.000 disoccupati, e in tutta l’Unione europea il numero dei senza lavoro si è ridotto di 32.000 unità. Un dato che si deve a un tasso di disoccupazione rimasto stabile nell’Europa a diciassette (12,1% a giugno, come il mese precedente) e addirittura in lieve flessione nell’Europa a ventisette (10,9%, -0,1% rispetto a maggio 2013).
Lo rileva l’Eurostat, nei dati relativi alla disoccupazione diffusi
oggi. Le cifre non considerano ancora la Croazia come stato membro dell’Ue, dato che il paese balcanico è entrato solo a luglio. Confrontanti sul mese i numeri sono incoraggianti: contrazione della disoccupazione, seppure contenuta. Raffrontate a livello annuo le cifre suggeriscono ben altre cose: tra giugno 2012 e giugno 2013 si conta un milione di disoccupati in più in tutta Europa.
Attualmente nell’Europa a ventisette ci sono 26,4 milioni di disoccupati, il grosso dei quali in Eurolandia (19,2 milioni). A livello paese, i maggiori picchi si hanno in Spagna (a giugno si contavano circa sei milioni di senza lavoro), Francia (3,2 milioni) e Italia (3 milioni). Il tasso di disoccupazione più basso si registra in Austria (4,6%), Germania (5,4%) e Lussemburgo (5,7%). Maglia nera per la Spagna (26,3%). Diminuisce dello 0,1% il tasso dei senza lavoro in sette paesi membri (Austria, Bulgaria, Finlandia, Italia, Polonia, Slovenia e Spagna), cala dello 0,2% in due paesi (Portogallo e Repubblica ceca). Situazione a due velocità per i giovani: il numero di under-25 fuori dal mercato del lavoro aumenta nell’Eurozona (+0,1%, passando dal 23,8% di maggio al 23,9% di giugno), passando da 3.524.000 a 3.526.000 (2.000 disoccupati in più), mentre diminuisce a livello di Unione europea passando da 5.516.000 a 5.512.000 (4.000 disoccupati in meno).
Questi numeri non piacciono a Bruxelles. “Non è accettabile che in Europa ci siano 26,4 milioni di persone fuori dal mercato del lavoro”, il commento di Dennis Abbott, portavoce di turno del commissario europeo per l’Occupazione e gli affari sociali, Laszlo Andor. “Gli stati membri devono rispondere alla situazione”. Quanto ai giovani “c’è l’iniziativa per l’occupazione giovanile, lo Youth guarantee scheme”, ricorda Abbott. “Occorrerà attivarlo e farne un buon uso”.
Renato Giannetti