Le reazioni della Chiesa alla nuova legge contro l’omofobia rivelano il vero volto dell’integralismo cattolico e non possono che confermare nelle proprie convinzioni chi come me ha sempre visto nella Chiesa un nemico della libertà. Ora è fin troppo evidente che la Chiesa sta con i lanciatori di banane, cioè con chi considera che possa essere un’opinione discriminare una persona perché diversa da noi e anche insultarla. Un oltranzista che si sta particolarmente accanendo in questa gara di disumanità è l’arcivescovo di Ferrara, Monsignor Negri, già distintosi nella sua città per aver minacciato di recintare il sagrato della cattedrale per proteggerla dalla movida notturna dei giovani. Per inciso, un bell’esempio di ascolto della società e di vicinanza ai giovani per chi pretende di rappresentare il messaggio cristiano. Monsignor Negri, dalle pagine di un volantino affisso nei corridoi di un ospedale ferrarese e poi ripreso da Libero, afferma che la chiesa è sempre stata favorevole alla libera opinione. Siamo però in tanti a ricordare che la Chiesa avrebbe voluto vietarci di divorziare, di praticare l’inseminazione artificiale, di abortire, ci vieta ancora di morire come meglio vogliamo e ancora oggi infesta le nostre scuole con il suo insegnamento oscurantista che non ha nulla a che fare con il vero Cristianesimo. Monsignor Negri continua dicendo che la legge contro l’omofobia è indegna di uno stato laico e che la Chiesa è invece sempre stata un campione di laicità. Difficile immaginare una chiesa laica e qui il già pastore tedesco Joseph Ratzinger avrebbe sicuramente qualche appunto teologico da muovere al soldato Negri. Ma lasciamo correre, per passare alla chicca del Negri-pensiero, quando afferma che la legge contro l’omofobia calpesterebbe la “grande tradizione eterosessuale dell’Occidente”. Dobbiamo ricordare al signor vescovo i nobili pederasti greci dei suoi studi liceali, o la poesia di Saffo, Arthur Rimbaud e Oscar Wilde? Come si può mai parlare di “tradizione eterosessuale”? Come si può fare di un comportamento sessuale una categoria di civiltà? Allora con lo stesso merito si dovrebbe parlare di “tradizione onanistica” dell’Occidente, questa sì di gran lunga la più potente, anche fra le fila dei soldati di Cristo! Una delle ossessioni della Chiesa è proprio questa: la pretesa di dettare lei qual è la nostra tradizione, quali sono le nostre radici e i nostri valori. Per fortuna le cose non stanno come le vorrebbe Monsignor Negri e in gran parte dell’Europa trionfa ancora il libero pensiero che pone nel buon senso e nella ragione la bussola della società. E’ puro buon senso voler tutelare una minoranza e non è certo questa la prima legge che si promulga in Italia in questo campo. Ma poi, in fin dei conti, di cosa si lamenta Monsignor Negri? Dovrebbe anzi essere contento, perché sarà proprio grazie alla nuova legge contro l’omofobia che in Italia non si potrà più dire “quel finocchio d’un prete”.
Diego Marani