La proposta di modifica del responsabile Ue alla Politiche regionali: anticipi sugli aiuti per fronteggiare le catastrofi e dimezzare i tempi di concessione delle risorse, che ora arrivano fino a 12 mesi
In genere ci vogliono dagli otto ai dodici mesi per ottenere gli aiuti europei provenienti dal Fondo di solidarietà. Troppo tempo, per rispondere ai danni provocati dalle catastrofi. La Commissione europea ha deciso di rendere l’accesso alle risorse comunitarie più rapido e più semplice, attraverso la proposta di riforma del Fondo di solidarietà dell’Unione europea adottata dal collegio dei commissari. I piani adottati dall’esecutivo comunitario “miglioreranno la capacità di risposta del Fondo e ne semplificheranno l’utilizzo, grazie alla definizione di criteri più chiari rispetto ai suoi beneficiari”, assicura Johannes Hahn, il responsabile per le Politiche regionali di palazzo Berlaymont.
In primo luogo si propone una “precisazione” dell’ambito di intervento del Fondo di solidarietà, che sarà circoscritto alle catastrofi naturali ed esteso ai fenomeni di siccità. In secondo luogo si propone la definizione di norme più chiare in materia di ammissibilità per le catastrofi regionali, con l’introduzione di un’unica soglia di danno per gli aiuti, pari all’1,5% del Pil regionale. “In passato i due terzi delle richieste di aiuto sono state respinte perchè non ricadevano sotto le soglie”, denuncia Hahn. In questo modo si intende ovviare al problema. In terzo luogo si guarda per la prima volta da quando esiste il Fondo di solidarietà (2002), la possibilità di erogare anticipi. Nello specifico si propone di anticipare il 10% del contributo previsto entro un massimale di 30 milioni di euro. Per procedure amministrative più snelle e più brevi, Hahn intende poi procedere alla fusione delle due fasi di concessione ed attuazione degli aiuti in un unico accordo. Infine il ‘nuovo’ Fondo di solidarietà dovrà prevedere l’ introduzione di provvedimenti volti ad incoraggiare le strategie di prevenzione del rischio di catastrofi (quali ad esempio obblighi in materia di relazioni ed eventuali condizioni per la concessione degli aiuti).
“La proposta della Commissione europea è una chiara espressione di solidarietà nei confronti delle regioni o dei paesi europei nei momenti di maggior necessità”, sostiene Hahn. “Dobbiamo dare prova di maggiore prontezza nell’aiutare i paesi nelle attività per la ricostruzione e la ripresa dopo una catastrofe”. Quindi i cambiamenti concordati renderanno il Fondo di solidarietà “più rapido, più chiaro e più facile da utilizzare”. Per il commissario europeo per le Politiche regionali, “questo incoraggerà inoltre i paesi a intensificare innanzitutto l’impegno nel prevenire e nel gestire le catastrofi”. Da Hahn arriva quindi l’invito al Parlamento europeo e gli Stati membri ad approvare tali piani “per procedere rapidamente all’istituzione di un Fondo di solidarietà più efficiente ed efficace”.
R.G.