Semplificazione normativa per le imprese, certificazione comune in campo militare, standardizzazione e omologazione di mezzi e sistemi informatici, ricorso alle tecnologie utilizzabili in ambito civile e militare. Ancora, accesso al credito agevolato alle piccole e medie imprese, e creazione di un bilancio unico europeo per la ricerca nel campo della difesa. Queste le proposte della Commissione europea contenute nella comunicazione per il rafforzamento dei settori della sicurezza e della difesa comuni, messa a punto dalle direzioni generali per il Mercato interno (facente capo a Michel Barnier) e per l’Industria e l’imprenditoria (di cui è responsabile Antonio Tajani). Il documento fornisce agli stati membri delle vere e proprie linee guida su cui lavorare, e rappresenta il contributo dell’esecutivo comunitario al vertice del Consiglio europeo di fine anno, quando i leader europei dovranno prendere decisioni sul futuro della difesa comune.
La Commissione intende in primo luogo creare il mercato unico della difesa, riducendo le distorsioni e le duplicazioni. Si propone in tal senso la realizzazione di mezzi comuni per tutti, con lo sviluppo di software compatibili in grado di garantire l’interoperabilità. In secondo luogo si pensa all’istituzione di un regime di certificazione europeo per gli aeromobili militare, così da definire standard e criteri di realizzazione e funzione dei velivoli uguali per tutti, e permettere di avere ‘flotte aeree europee’ formate da un unico parco aerei. In secondo luogo si punta ad una maggiore competitività dell’industria del settore: si intende snellire l’iter burocratico per le imprese e si vogliono sviluppare partneriati strategici tra imprese, così da costituire alleanze tali da rendere più forti sul mercato i vari produttori. E per i più piccoli, si lavora a concessioni di prestiti agevolati. In terzo luogo si vuole puntare sull’interscambio tra ricerca civile e militare, per massimizzare la spesa e razionalizzare lo sviluppo e l’impiego di tecnologie. Queste proposte ora dovranno essere discusse dai capi di Stato e di governo dei paesi membri (l’appuntamento è quello di dicembre), e sulla base dell’esito dell’esame degli stati la Commissione elaborerà, per ogni area, un piano d’azione dettagliato con le misure da prendere e le rispettive scadenze.
“L’Europa ha bisogno di un’adeguata politica di sicurezza e di difesa comune per garantire la propria sicurezza ed assumersi le proprie responsabilità nel mondo”, sostiene Michel Barnier, commissario europeo per il Mercato interno. “Per rendere efficace tale politica, occorre anche rafforzare le nostre industrie e i nostri mercati della difesa. Soprattutto in un periodo di ristrettezze di bilancio questo richiede una maggiore cooperazione e integrazione al fine di diventare più efficienti”. Questa comunicazione, aggiunge Barnier, “costituirà un contributo importante al Consiglio europeo di dicembre e orienterà la nostra azione negli anni a venire”. Antonio Tajani, vicepresidente
della Commissione europea responsabile per l’Industria, invita i ventotto a lavorare costruttivamente sul documento messo a punto dall’esecutivo comunitario. “È chiaro inoltre che le strategie per affrontare le questioni industriali e di mercato avranno solo un impatto limitato in assenza di un accordo europeo sostanziale”. Per cui, ricorda Tajani, “se l’Europa vuole mantenere la capacità industriale necessaria a soddisfare le future esigenze in materia di capacità militari, e quindi sostenere un’adeguata politica di sicurezza e di difesa comune, occorre un’iniziativa europea concertata”.