Le difficoltà di “inserimento” dei ragazzi nel mercato del lavoro italiano. Un racconto ironico, ma spesso vero, dei problemi di chi, spesso, è di nuovo costretto ad emigrare. Un progetto che spera nel “crowdfunding”
Il titolo è ‘’Cambio Paese’’ e i primi video sono comparsi su YouTube da qualche settimana. Mostrano le difficoltà di “inserimento” dei ragazzi nel mondo del lavoro italiano. ‘’Molti di loro, dopo vari fallimenti, tentano l’esperienza all’estero’’ recita la presentazione della ironica webserie sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/pages/Cambio-Paese/445224748903328 . L’idea della webserie sui disoccupati italiani è di Giovanni de Paola, giornalista di base nella capitale d’Europa, che con altri giovani italiani esperti di audiovisuale migrati a Bruxelles, tra cui Francesco Cardarelli, producer e cameraman, ha dato vita al progetto.
‘’Partiremo dall’Italia per girare la webserie nelle città in cui si recano i giovani disoccupati italiani in cerca di lavoro: filmeremo scene in quella che era Berlino Est ad Alexanderplatz e a Kreuzberg/Neukölln’’, spiega Giovanni nel presentare Cambio Paese. “Porteremo il nostro microfono ‘boom’ nelle vie del mercato giamaicano di Brixton a Londra e nel Marais parigino. Saremo i ragazzi che sorseggiano Guinness e Kilkenny a Temple Bar, Duvel e Rochefort a Bruxelles. Tenteremo col vostro aiuto di arrivare a Little Italy a Manhattan, simbolo della migrazione italiana’’.
‘’Abbiamo realizzato dei teaser di presentazione del progetto, già caricati su YouTube‘’ (http://bit.ly/13CSugW), racconta Giovanni. In uno di questi appare anche il direttore di eunews.it, Lorenzo Robustelli. ”Siamo volontari e portiamo avanti questa idea con un budget che ammonta a zero. Per questo abbiamo iniziato una raccolta fondi, (qui), crowdfunding come dicono gli inglesi’’ (Sorride citando il secondo video ‘La patente‘). “Il progetto potrà continuare a vivere solo col contributo del pubblico attivo, non solo economico, ma anche creativo. Infatti invitiamo i nostri ‘follower’ a collaborare anche con idee sulla trama. La disoccupazione giovanile è, purtroppo, un tema attualissimo”.
“Se qualcuno mi chiede soldi per un progetto penso sempre che ‘me sta a fregà’ – dice Francesco – ma è una distorsione dovuta al malcostume a cui c’ha abituato il paese, che ci fa pagare le tasse e poi dibatte sull’acquisto degli F35. Questo è un progetto per parlare di noi, di voi: nessuno si arricchisce, ma ci si può divertire: ‘Datece na mano’, basta poco, e salite a bordo che tanto già stiamo tutti sulla stessa barca”.
Ezio Baldari
Raccolta fondi http://www.kapipal.com/cambiopaese
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