In una lettera indirizzata ai leader che parteciperanno al summit di settembre, i presidenti Ue indicano le priorità: serve “messaggio positivo per migliorare la fiducia e sostenere la ripresa”
Crescita e lavoro devono essere “la prima preoccupazione” anche durante il G20 che si terrà 5 e 6 settembre a San Pietroburgo. A indicare la linea sui temi da affrontare nel corso della prossima riunione dei ministri dei venti Paesi più industrializzati sono i presidenti di Commissione e Consiglio europeo, Josè Manuel Barroso e Herman Van Rompuy. In una lettera indirizzata oggi agli altri leader che parteciperanno al summit i vertici Ue chiedono di tenere il punto sui temi già centrali nell’ultimo Consiglio europeo. “Crescita e lavoro in Europa rimangono deboli e dovrebbero essere la nostra prima preoccupazione” scrivono Barroso e van Rompuy. I leader, suggeriscono, dovrebbero adottare un forte “Piano d’azione San Pietroburgo” a cui l’Ue si propone di contribuire fondamentalmente lavorando su quattro punti: misure per porre fine alla frammentazione finanziaria, riforme strutturali per creare competitività, iniziative per promuovere la crescita (come il piano per l’occupazione giovanile) e misure per rafforzare l’architettura dell’unione economica e monetaria.
La lotta contro la disoccupazione, in particolare giovanile, “rimane cruciale per l’agenda economica e internazionale”, sottolineano i vertici Ue: “per questo – continuano – accogliamo con favore il focus della presidenza russa sulla creazione di posti di lavoro, l’occupazione per i gruppi più vulnerabili e per i giovani e l’impegno su questi temi preso dai ministri del lavoro del G20 durante il loro incontro in luglio”.
Ma questo è solo uno degli aspetti su cui, secondo Barroso e van Rompuy, occorre lavorare durante il G20. Oltre a occuparsi di crescita e lavoro, secondo Barroso e Van Rompuy, il Summit dovrà concentrarsi sul “completamento della riforma del sistema finanziario”, dovrà “portare avanti il lavoro sull’evasione e sull’elusione fiscale” e “completare la riforma dell’architettura finanziaria internazionale e portare a progressi su sviluppo, lotta alla corruzione ed energia”.
“Cinque anni sono passati dall’inizio della crisi globale e tre dal manifestarsi dei suoi effetti più visibili in Europa” ricordano i due Presidenti, sottolineando che se “significativi progressi sono stati fatti dall’ultimo G20 a Los Cabos”, bisogna però fare di più. L’Unione Europea si aspetta dal vertice un “messaggio positivo per migliorare la fiducia e sostenere la ripresa globale” continuano, chiedendo che in occasione del summit si mostri “unità intorno ad un obiettivo” e si dimostri che “le istituzioni globali e in particolare il G20, producono risultati”.
Mary Pop