I ministri degli Esteri dei Ventotto confermano l’orientamento dei giorni scorsi: i combattenti sono da inserire nella lista nera. Ma il dialogo con l’ala politica del partito libanese verrà intensificato
Per l’Unione europea l’ala armata di Hezbollah è un’organizzazione terroristica, e come tale va inserita nella lista nera dei movimenti da mettere al bando. È la decisione annunciata dei ministri degli Esteri dei Paesi dell’Ue, che riuniti a Bruxelles hanno stabilito di non riconoscere il movimento libanese nella sua ala violenta. Per superare le ultime resistenze – specie austriache e ceche – è stato deciso di intensificare il dialogo con il braccio politico del partito sciita, ma di non riconoscerne il braccio armato, nota come “al-Muqāwama al-Islāmiyya” (Resistenza Islamica).
La decisione era annunciata. Si tratta della soluzione diplomatica che consente all’Ue di mandare un messaggio chiaro di condanna a un movimento che in Siria sostiene il regime di Bashar al Assad senza creare problemi diplomatici con il Libano, dove il partito fa parte della coalizione di governo. Governo che ha chiesto esplicitamente all’Ue di non inserire Hezbollah nella lista nera delle organizzazioni terroristiche.
Dopo le divisioni negli ultimi tre consigli sul Medio Oriente, “è prevalso il senso di trovare un’unione di intenti, a partire dal principio che attentati terroristici su suoli europei non possono passare senza reazioni” ha spiegato a fine Consiglio, il ministro degli esteri italiano, Emma Bonino. Ma si tratta comunque di una decisione delicata: “Rimaniamo con le nostre preoccupazione sulla fragilità del Libano in cui Hezbollah sarà anche parte del problema ma è anche parte del governo” ammette la titolare della Farnesina, sottolineando: “Dobbiamo garantirci che la decisione sia ben interpretata e che il dialogo continui. Di tutto abbiamo bisogno meno che di una over reaction da parte di Hezobollah e di un’ulteriore fragilizzazione del Paese”.
Rassicurazioni per i nostri militari in Libano arrivano invece dal ministro della Difesa, Mario Mauro: la decisione “non avrà ripercussioni per il nostro contingente”, assicura. Per la rappresentante Ue per la Politica estera, Catherine Ashton, quello lanciato oggi è “un segnale politico ma anche concreto: non siamo disposti a tollerare il ricorso al terrorismo, sotto qualsiasi forma, per raggiungere obiettivi politici” spiega. “Così – aggiunge – abbiamo tracciato una distinzione molto netta” tra le due anime di Hezbollah, “lanciando un chiaro messaggio al popolo libanese”.
R. G.
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