I Presidenti di Commissione e Consiglio, in Sudafrica per discutere di cooperazione con il Paese africano, tagliano la torta per ‘Madiba’. Van Rompuy: “Nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere”
A portare i leader dell’Unione europea oggi a Pretoria è il sesto summit Ue-Sudafrica. Impossibile però concentrarsi solo sui rapporti di cooperazione tra i Ventotto e il Paese africano nel giorno in cui, a pochi chilometri di distanza, Nelson Mandela festeggia in ospedale il suo 95esimo compleanno. E così, prima dell’inizio dei lavori, il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso e quello del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, hanno tagliato, insieme al presidente sudafricano, Jacob Zuma, una torta di un metro per un metro con la scritta: “Happy 95th birthday, Tata Mandela”.
“È un privilegio per me e per il presidente Barroso essere in Sudafrica in questa importante giornata di celebrazioni in onore di Nelson Mandela. Per noi è una data significativa” ha commentato Van Rompuy, assicurando: oggi Mandela “è nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere. Il suo contributo alla lotta per la democrazia e la promozione di una cultura di pace e riconciliazione va oltre i confini nazionali”. La vita di Madiba, così come viene chiamato affettuosamente l’ex presidente, è per Van Rompuy, “un esempio di come etica e politica possono procedere di pari passo”. Il presidente del Consiglio europeo conclude citando una frase dell’autobiografia di Mandela: “Sono fondamentalmente un ottimista e non so se ciò dipenda dalla mia natura o dalla mia educazione. L’ottimismo è anche tenere la testa alta e continuare a camminare”.
Anche da Barroso parole di stima e affetto per “un uomo amato dal popolo sudafricano e dal mondo”. Madiba “è stato il fondatore del Sudafrica moderno – ricorda il Presidente – il padre della democrazia sudafricana ed è giusto dire che ha fatto un ottimo lavoro, visto che il Paese ha oggi istituzioni solide e una democrazia matura capace di affrontare le sfide più difficili”. Il Sudafrica, conclude Barroso, è ora “maestro della sua fede, capitano della sua anima” come scriveva William Henley in “Invictus”, il poema preferito di Mandela.