La chiusura di EuropaFilmTreasures costa all’Unione europea oltre un milione di euro. Tanto era il finanziamento del progetto di recupero di vecchi filmati per la creazione di una grande piattaforma multimediale dove visionare le quasi duecento pellicole conservate in trenta archivi di tutta Europa. Il portale, chiuso per problemi tecnici e soprattutto finanziari, rischia di rappresentare un clamoroso investimento a perdere per la Commissione Ue. Bruxelles, attraverso il programma “Media”, ha erogato soldi dal 2007 al 2011, per un totale di 1.239.000 euro. “Praticamente abbiamo garantito un quarto di milione l’anno”, spiega a eunews.it Dennis Abbott, il portavoce del commissario europeo per la Cultura, Androulla Vassiliou.
Dopo la denuncia da parte del nostro sito, lo staff di Vassiliou si è messo all’opera per ricostruire la vicenda e ricostruire l’accaduto. Il progetto EuropaFilmTreasures risale al 2007: Lobster Films, società parigina specializzata nel restauro di film d’epoca, insieme alla collaborazione di alcuni tra i più prestigiosi istituti di cinema europei ha dato vita al recupero, restauro, digitalizzazione dei film prodotti tra il 1890 e il 1970. Dando un’occhiata a registri e carte, è emerso che “la Commissione europea ha coperto il 50% dei costi del progetto”, rileva il portavoce di Vassiliou. Così da Bruxelles sono arrivati 276.000 euro nel 2007, altrettanti per il 2008, 287.000 euro nel 2009, altri 250.000 euro nel 2010 e 150.000 euro nel 2011. EuropaFilmTreasures avrebbe potuto ricevere assistenza finanziaria dall’Ue anche per il 2012 e il 2013, ma “Lobster Film non ha presentato richiesta”, fa sapere Abbott.
La Commissione cosa farà dunque, adesso? Nulla. “Noi sosteniamo l’avvio di progetti come questo”, ricorda Abbott. “Non finanziamo all’infinito soggetti privati, non è il nostro lavoro”. In base agli accordi con Lobster l’Ue avrebbe aiutato la fase di avvio (lo start-up), dopo il quale Lobester stesso avrebbe dovuto provvedere da sé a trovare sponsor e forme di finanziamento. Tutte cose che allo stato attuale sembrano non esserci. A Bruxelles ricordano che il finanziamento è partito nel 2007, prima dell’inizio della crisi. Ciò, unito forse alla difficoltà di reperire sponsor per prodotti cinematografici poco appetibili per il grande pubblico come quelli contenuti nel sito che fu, avrebbe fatto il resto. “Sembra però che siano in grado di far fronte al problema”, sottolinea Abbott. Il riferimento è al messaggio pubblicato dallo staff di EuropaFilmTreasures sulla pagina facebook dei sostenitori della piattafroma (https://www.facebook.com/EFTfanpage). “Cari fan di Eft, EuropaFilmTreasure è temporaneamente chiuso per ragioni tecniche e finanziarie. Ma siamo lieti di annunciarvi che stiamo avviando una nuova partnership e ci auguriamo di tornare a breve”. Un augurio anche della Commissione: se il progetto non riparte avrà visto bruciati 1,2 milioni di euro. “Comunque il sito internet rappresenta solo la parte minore del progetto”, chiarisce Abbott. “La maggior parte dei fondi è andata per il restauro e la digitalizzazione delle pellicole”. D’accordo, ma se poi i filmati non sono più disponibili e tutto torna a essere inaccessibile come prima dell’avvio del progetto, la promozione e la valorizzazione culturale vengono meno e tutto è inutile.