Mentre Germania e Stati Uniti chiedono che l’ex presidente sia scarcerato l’Europa resta vaga: “Tutti i prigionieri politici devono essere rilasciati”. Un briefing con la stampa imbarazzante
La Germania lo chiede, gli Stati uniti si accodano, l’Europa tace. Dopo l’esplicita richiesta tedesca, la liberazione del presidente Mohamed Morsi, deposto lo scorso 3 luglio e da allora detenuto prigioniero non si sa dove, è diventato uno dei temi di discussione internazionale. “L’Egitto deve necessariamente evitare violenze o minacce contro i Fratelli musulmai e rimuovere le restrizioni alla libertà di Morsi”, ha chiesto per primo il ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle. Un appello a cui si sono uniti gli Stati Uniti che, per bocca della portavoce del dipartimento di Stato americano, Jan Psaki hanno fatto sapere di avere chiesto ai vertici militari egiziani e al governo ad interim la liberazione dell’ex presidente.
Posizioni ben definite, a differenza di quella dell’Ue che sulla questione per il momento preferisce non sbilanciarsi e si limita a mezze frasi. “L’Ue esorta le autorità provvisorie a compiere ogni sforzo perché gli arresti per motivi politici e altre forme di violenza non abbiano luogo. Tutti i prigionieri politici devono essere rilasciati e le cause penali trattate rapidamente in modo trasparente” diceva domenica un comunicato diffuso dall’Alto rappresentante per gli affari esteri, Catherine Ashton a nome dell’Ue. Dunque anche l’Europa supporta la richiesta di liberazione? Ad esplicita domanda, oggi la portavoce di Ashton, Maja Kocijancic, risponde limitandosi a rileggere il passaggio del comunicato di Ashton ma rifiuta ogni ulteriore commento: “E’ chiaro abbastanza”, assicura, precisando di “non poter dire di più. Questa èp la posizione comune dei Ventotto”. Un equilibrismo imbarazzante, e senza nerbo.
Nel comunicato l’Ue torna anche a sottolineare l’importanza di restaurare al più presto il processo democratico: “L’esercito deve accettare e rispettare l’autorità costituzionale del potere civile come principio base del governo democratico” ricorda l’Unione, sottolineando in particolare “l’importanza di tenere elezioni democratiche nel più breve tempo possibile”. Un esito positivo di questo processo, scrive ancora Ashton, dipenderà dalla libera partecipazione di tutto gli attori politici, incluso il Partito Libertà e Giustizia dell’ex Presidente Morsi, che “incoraggiamo a partecipare”.
L’Ue “prende nota della dichiarazione costituzionale e della tabella di marcia presentata dal presidente ad interim e chiede con forza che il ruolo della legge, i diritti umani e le libertà fondamentali, in particolare quella di assemblea e di espressione, religione o pensiero, così come il diritto al giusto processo siano pienamente rispettati. Tutti i media devono essere liberi di funzionare e i giornalisti non devono essere penalizzati a causa del loro lavoro”. L’Europa torna anche a condannare “la violenza e l’eccessivo uso della forza utilizzato nei recenti scontri” e fa sapere che continuerà a monitorare strettamente la situazione e, se saranno rispettati questi principi, sarà pronta a collaborare con il governo ad interim.