Il capo degli istituti bavaresi critica il piano per gestire i fallimenti nella zona euro
Per Bruxelles il paragone con le azioni di Hitler è “un insulto per le vittime”
Come la “legge delega” che nel 1933 conferì a Hitler i pieni poteri, aprendo la strada all’avvento del nazismo. A questo, secondo il banchiere tedesco, Stephan Götzl, capo dell’associazione delle banche bavaresi, somiglia il Meccanismo unico di risoluzione bancaria proposto nei giorni scorsi da Bruxelles. “In Germania abbiamo brutte esperienze con le leggi delega” ha detto Götzl nel corso di un convegno, riferendosi al piano che attribuisce alla Commissione l’ultima parola sulla ristrutturazione o chiusura di istituti nella zona euro. Un paragone durissimo, per esprimere perplessità che in realtà in Germania sono stati in diversi ad avanzare.
“Secondo la nostra visione, la proposta attribuisce alla Commissione poteri che non possiede, stando ai trattati” aveva commentato martedì anche il portavoce della Cancelliera tedesca, Angela Merkel. E anche il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, ha già avvertito Bruxelles di rispettare i limiti della legge per evitare il “rischio di maggiori turbolenze”.
Le critiche insomma non sono nuove ma il paragone con le leggi del Reich proprio non è andato giù all’esecutivo Ue che oggi ha divulgato, in risposta alle parole del banchiere tedesco, una nota di poche ma chiarissime righe. “La Commissione non ha certo intenzione di rispondere ad accostamenti storici tanto caricaturali né di partecipare a qualsiasi polemica di questa natura”, si legge. Nonostante questo, la Commissione ricorda che “obiettivamente la proposta ha come obiettivo quello di proteggere i contribuenti europei in caso di un fallimento bancario. Rispetta il trattato, la sovranità e le prerogative di ogni Stato membro”. Il testo, si ricorda ancora nella nota, andrà discusso con il Consiglio dei ministri e il Parlamento. Il paragone proposto da Götzl, ha aggiunto la portavoce della Commissione Pia Ahrenkilde Hansen, è “un insulto per le vittime del regime nazista” e “squalifica il suo autore e non la nostra proposta”.