La commissione Ambiente e Salute pubblica approva la proposta di revisione della direttiva sul tabacco: no anche ai pacchetti da dieci. E sulle confezioni immagini anti-fumo più grandi
Bandite le sigarette slim e i pacchetti da dieci, ‘e-cigarettes’ vendibili ma solo come medicinale, niente additivi: il Parlamento europeo opera una stretta sul mercato delle sigarette con il voto che a settembre vedrà impegnata l’Assemblea su un provvedimento tanto atteso quanto delicato. La commissione Ambiente e Salute pubblica ha approvato la proposta di riforma della direttiva sul tabacco e i prodotti del tabacco (50 sì, 13 no, 8 astensioni), e a settembre il provvedimento sarà sottoposto al voto finale nella sessione plenaria di Strasburgo. Soddisfatta la relatrice del testo in commissione, Linda McAvan (S&D). “L’Organizzazione mondiale della sanità ci dice che dal 2005 è aumento il numero dei giovani fumatori: noi vogliamo evitare che l’industria del settore trovi nuovi consumatori tra i giovani”.
SLIM, ADDITIVI E CONFEZIONI – Le nuove disposizioni prevedono la messa al bando delle sigarette con diametro inferiore ai 7,5 millimetri, confezioni con meno di venti sigarette, e sigarette aromatizzate. Inoltre viene autorizzato solo l’uso degli additivi “necessari per la manifattura”: per sigarette classiche, sigarette da preparare e tabacco per la pipa non sarà più consentito l’utilizzo di additivi, caffeina, taurina né vitamine. Quanto a nicotina, condensato e monossido di carbonio, le quantità dovranno essere misurate sulla base degli standard Iso. Ancora, le nuove proposte intendono modificare la natura delle confezioni. Su “almeno” il 75% della superficie degli involucri di sigarette e tabacco (per sigarette da fabbricare e pipa) dovranno esserci messaggi e immagini contro il fumo (la proposta iniziale era del 65%).
ELETTRONICHE – Passa un proposta di compromesso sulle sigarette elettroniche: se ne riconosce la vendita regolamentata con le norme per i prodotti farmaceutici, ma si riconosce la possibilità agli Stati membri di fare in modo che si possano acquistare anche fuori le farmacie “visto il potenziale di questi prodotti per facilitare l’abbandono del fumo”. Queste limitazioni sono però state criticate dai liberali. “Se vogliamo ridurre le morti legate al fumo, allora dobbiamo fare in modo che le sigarette elettroniche siano facilmente reperibili come le sigarette di tabacco. Classificarle come medicinale potenzialmente limita la loro disponibilità per la vendita alle sole farmacie. È la cosa sbagliata da fare” ha dichiarato Chris Davies dell’Alde. Secondo il deputato britannico “Le sigarette elettroniche sono un potenziale punto di svolta nella lotta contro il tabacco, perché i fumatori le trovano piacevole da usare. Possono aiutare le persone a rompere la loro dipendenza in un modo che le terapie sostitutive della nicotina convenzionali non potrà mai fare. Potrebbero salvare milioni di vite”. “Si daranno tre anni agli Stati per passare al nuovo regime” ha spiegato a eunews.it McAvan. Per la relatrice “possono aiutare i fumatori di lungo corso a smettere ma dobbiamo essere sicuri che funzionino e siano sane. Al momento sono quasi tutte fatte in Cina e ci sono forti preoccupazioni sulla loro qualità”.
NO AI PACCHETTI ANONIMI – “Siamo contenti di vendere che la commissione Ambiente abbia saputo resistere alla forte pressione dell’industria del tabacco e abbia votato per una revisione ambiziosa della direttiva sul tabacco”, il commento Carl Schlyter, eurodeputato dei Verdi incaricato di parlare a nome del gruppo. “Peccato che non ci sia stata una maggioranza per la disposizione che prevedeva il pacchetto standardizzato”. La norma che prevedeva che i pacchetti fossero resi anonimi e quindi meno attraenti è stata cancellata dai deputati. “Sarebbe stato fantastico se fossimo riusciti a far passare anche la standardizzazione delle confezioni, ma è comunque un ottimo risultato che il 75% dei pacchetti dovrà essere ricoperto di avvertimenti per la salute” è stato il commento di Martina Anderson della Sinistra unita Gue.
R. G.