Da 420 a 2mila 700 euro per una macchina nuova e da 2mila 600 a 17.200 per una usata
Esenti dal balzello auto russe e bielorusse. De Gucht: “Discriminazione incompatibile con regole”
Mosca, il terzo partner commerciale dell’Unione, incassa così ogni anno 1,3 miliardi di euro
Non bastavano i problemi con la Cina per i pannelli fotovoltaici venduti a un prezzo troppo basso e che stanno falsando il mercato. Adesso l’Unione europea ha aperto un altro fronte nella lotta alla concorrenza sleale, questa volta contro la Russia. Bruxelles lamenta il fatto che Mosca, nonostante sia entrata a far parte del Wto (Organizzazione mondiale del commercio), continui a mantenere una forte tassa sulle importazioni di veicoli europei. Si tratta della cosiddetta “tassa di riciclaggio” che va a intaccare, e non poso, il settore di maggiore esportazione dell’Unione verso l stato euroasiatico.
La Russia è il terzo partner commerciale dell’Ue e l’Ue è il principale partner della Russia. Nel 2012 ci sono state esportazioni di merci per un valore 123 miliardi in Russia e importazioni per un valore di 213 miliardi. Mentre le esportazioni russe verso l’Unione europea sono principalmente materie prime (80%), le esportazioni dell’Ue verso la Russia sono soprattutto macchine e mezzi di trasporto (50%), compresi i veicoli.
“La Commissione europea ha perseguito ogni canale diplomatico per quasi un anno ora per trovare una soluzione con i nostri partner russi su questo tema, ma senza alcun risultato. La tassa è incompatibile con la regola più elementare del Wto che vieta la discriminazione contro e tra le importazioni”, ha detto il commissario al Commercio, Karel De Gucht. Questa tassa, ha continuato De Gucht, “sta gravemente ostacolando il commercio in un settore chiave per l’economia europea. Ci aspettiamo che la Russia si impegni in consultazioni nel Wto per trovare con noi in fretta una soluzione a questo problema”.
La Russia ha introdotto la tassa il primo settembre 2012, pochi giorni dopo la sua adesione al Wto. La tassa viene riscossa su automobili, camion, autobus e altri veicoli a motore. Per le auto, si va da circa 420 a 2mila 700 euro per un veicolo nuovo e da 2mila 600 a 17.200 euro per un veicolo vecchio di tre anni. Per alcuni veicoli, come ad esempio alcuni carrelli di miniera, la tassa è di ben 147.700 euro. In questo modo la tassa impone un onere supplementare per i veicoli importati e annulla le riduzioni nelle tariffe di importazione a cui la Russia si era impegnata aderendo al Wto. In alcuni casi il costo totale viene addirittura ad essere più alto per le importazioni rispetto a prima dell’adesione.
Mentre il balzello è imposto su tutti i veicoli a motore provenienti dall’Ue, i veicoli prodotti in Russia sono esentati. Una deroga è valida anche per i veicoli importati da Kazakistan e Bielorussia che formano un’unione doganale con la Russia. Questo la rende quindi un vero e proprio dazio.
La tassa ha un impatto severo sulle esportazioni di veicoli europei verso la Russia, che rappresentano un volume d’affari di 10 miliardi l’anno. Secondo le stime della Russia il governo di Mosca incassa un ‘supplemento’ di 1,3 miliardi di euro l’anno grazie ad essa. Se non si riuscirà a trovare una soluzione entro 60 giorni, l’Unione europea potrà chiedere al Wto di istituire un gruppo che si pronunci sulla legittimità degli atti della Russia.