La Commissione europea aggiorna la direttiva sui “pacchetti” turistici per adattarla all’era delle prenotazioni digitali. Tajani: “Se il consumatore è più tranquillo l’industria cresce di più”
Estate tempo di relax e vacanze, ma spesso anche di brutte sorprese riguardo agli agognati giorni di riposo. Il tempo è poco e la voglia di scegliere e organizzare scarseggia, così sempre più vacanzieri si affidano alla formula del “tutto compreso”. Volo, hotel, autonoleggio: tutto in unico pacchetto, sempre più spesso acquistato online. Alla comodità di avere una vacanza organizzata in pochi clic, però, non sempre corrispondono i servizi sperati. E allora, in caso di problemi, quali sono le norme a cui fare riferimento? Quali i nostri diritti da fare valere?
A tutelare i cittadini europei sui viaggi “tutto compreso” fino ad ora è stata la direttiva Ue risalente al 1990. Una protezione del consumatore che comprende il diritto di ricevere tutte le informazioni necessarie prima della firma del contratto e il diritto di essere rimpatriati in caso di fallimento dell’operatore turistico. Norme utili ma difficili ad applicare nell’era di Internet. Per questo la Commissione europea ha deciso di aggiornarle per difendere altri 120 milioni di consumatori europei.
La riforma aumenta i controlli sui supplementi di prezzo, rafforza i diritti di annullamento e di ricorso e migliora la trasparenza per gli acquirenti. Ma a beneficiarne saranno anche le imprese, visto che la direttiva elimina gli obblighi di informazione obsoleti come la ristampa degli opuscoli e fa sì che i regimi nazionali di protezione dall’insolvenza siano riconosciuti in tutti gli Stati membri.
Da quando i cittadini prenotavano pacchetti tutto compreso nella loro agenzia di viaggio locale “i tempi sono cambiati” sottolinea la vicepresidente, Viviane Reding. Per questo con la scelta di “adattare le norme all’era digitale”, l’Unione “interviene per garantire sicurezza e tranquillità ai vacanzieri che si trovano in difficoltà.”
“Il turismo è un’importante fonte di crescita della nostra economia che oggi coinvolge circa 1,8 milioni di imprese e dà lavoro a circa 9,7 milioni di persone” ricorda il Commissario europeo per l’Industria, Antonio Tajani. E se “i turisti si sentono tranquilli nell’acquistare e usare servizi turistici” allora “l’industria crescerà di più e con maggior rapidità”.