Il vicepresidente del Parlamento europeo, Gianni Pittella (S&D), si è guadagnato ieri l’ovazione dell’Aula di Strasburgo. Non per un intervento brillante o per un suo disegno di legge portato all’approvazione, ma bensì per la sua abilità nel gestire le votazioni. Era circa l’una quando la Plenaria di Strasburgo, al lavoro dalla mattina alle 8, stava votando gli ultimi provvedimenti della mattinata prima di poter fare la pausa pranzo. L’ultimo testo da mettere ai voti era una relazione su cui c’era un ampissimo consenso dell’Aula, una di quelle che vengono votate per semplice alzata di mano e su cui non si prevedevano opposizioni di sorta: la relazione “Innovazione per una crescita sostenibile: una bioeconomia per l’Europa” di Paolo Bartolozzi (Ppe).
La sua approvazione era scontata e allora Pittella ha deciso di accelerare un po’ i tempi riuscendo a mettere a segno un risultato da guinnes dei primati: 16 votazioni in soli 57 secondi. Lo stesso Bartolozzi, che con la sua alzata di mano avrebbe dovuto dare ai compagni di partito le indicazioni di voto (tutte a favore in realtà), non riusciva a stare dietro al velocissimo vice presidente che, dopo l’approvazione definitiva del testo, ovvero all’ultimo “chi è a favore, chi è contrario, chi si astiene, approvato!”, si è guadagnato una vera e propria ovazione dell’Aula. “Buon appetito” ha detto a quel punto scherzando Pittella, nel dare il via libera per la pausa pranzo ai colleghi. Pausa che lui non ha fatto: “Dopo quella votazione ho continuato a presiedere fino alle 14.45, ed io, personalmente, a mensa non ci sono potuto andare”, ha raccontato sorridendo.
Alfonso Bianchi