Sono giorni che in Europa si parla con sconcerto della scoperta che gli Stati uniti ci spiano. E’ vero, è una cosa altamente sgradevole, ma qui non vale il principio di non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te. Loro spiano noi, noi spiamo loro, noi spiamo noi e così via. E’ cosi, lo sanno bene gli ex membri dei governi che ora siedono in Parlamento europeo, e che si dicono “arrabbiati”, come il liberale belga Guy Verhofstadt, persona verso la quale abbiamo anche grande stima. Ma fa ridere uno che è stato nove anni premier belga e che cade dal pero su una notizia del genere: o è un tontolone, o è in malafede. Propendiamo per la seconda ipotesi.
Per questi motivi, e per altri che diremo, il pur buon (vogliamo credere che sia così, ma non è detto) Edward Snowden deve rassegnarsi a tornare negli Usa a scontare la pena per il reato che ha commesso nei riguardi del Governo federale oppure, se Washington deciderà di lasciarglielo fare, di andare a vivere in qualche posto molto lontano da casa, isolato da famiglia e amici. Perché Snowden ha sbagliato, è un ragazzo che ha violato le norme di lealtà verso il suo paese (e vogliamo credere che lo abbia fatto solo per ingenuità e non perché spinto a farlo da altri, ma questo non lo sapremo mai). E gli europei lo sanno, e capita anche qui.
Ci sarebbero due opzioni di comportamento in Europa, se si vuol evitare la demagogia.
- Dare asilo politico a Snowden perché si è convinti che abbia agito per il bene del mondo, e contemporaneamente, prendere severi provvedimenti diplomatici contro un paese, gli Usa, che evidentemente si ritiene violino diritti umani, regole di civile convivenza, il diritto internazionale. E’ logico che se un cittadino di un paese riteniamo che debba essere protetto dalle sue autorità nazionali allora quelle autorità sono antidemocratiche. E potremmo optare per questa scelta perché noi europei non spiamo gli Usa, e quindi abbiamo le mani pulite.
- Consegnare Snowden agli Usa, perché lui ha violato le leggi di un paese amico, del quale riconosciamo la democraticità e con il quale sviluppiamo rapporti commerciali, militari e di sicurezza. (Sempre che nel suo caso non sia applicabile la pena di morte). Perché anche noi spiamo loro, e dunque abbiamo le mani legate.
Riteniamo che, in base alle scelte politiche fatte da tutti i governi e di gran parte dei partiti europei (anche se non da tutti i cittadini), l’unica scelta seria sia la seconda. Perché se consideriamo che Snowden è nel giusto allora dobbiamo considerare che Washington è nel torto, e dovremmo agire di conseguenza. Altrimenti è solo demagogia, e faremmo torto a noi europei e agli Usa.
Lorenzo Robustelli
Per saperne di più:
– Datagate: Tra Ue e Usa non cambierà nulla
– Scandalo Datagate, Ue “preoccupata”. La Sinistra: “Diamo Asilo a Snowden”