Nel 2004 la Fazi Editore aveva pubblicato un libro di James Bamford intitolato in italiano L’orecchio di Dio: anatomia e storia della National Security Agency. Il titolo in inglese era Body of Secrets: Anatomy of the ultra-secret National Security Agency from the Cold War through the Dawn of a New Century. Quando lessi il libro in inglese per la prima volta rimasi sbigottito e senza parole. Negli anni Sessanta, la National Security Agency (Nsa) aveva proposto di lanciare un’offensiva contro il suo stesso Paese per spingere il popolo americano ad appoggiare una guerra contro Cuba, strategia della tensione ante litteram, poi sperimentata con più successo in Italia. Sotto il nome di “Codice Northwoods” il piano prevedeva che cittadini innocenti fossero uccisi per le strade d’America; che barche di profughi cubani fossero affondate in alto mare; che un’ondata di terrorismo si abbattesse su Washington, su Miami e altre città. Molte persone sarebbero state condannate per attentati che non avevano commesso; aeroplani sarebbero stati dirottati. Tutte queste azioni sarebbero state imputate a Castro, dando così giustificazione e sostegno pubblico e internazionale per scatenare la guerra.
Naturalmente, questa è solo uno dei tanti agghiaccianti episodi raccontati nell’Orecchio di Dio. Bamford, definito in un’intervista del «New Yorker» del 10 giugno 2013 il maggior esperto mondiale della Nsa, su cui ha pubblicato tre libri, sottolineava come la Nsa fosse di gran lunga la più segreta, la più finanziata (10 miliardi di dollari l’anno e 40.000 dipendenti all’attivo con un unico motto da imparare a memoria: «In Dio noi confidiamo, tutti gli altri li controlliamo») e tecnologicamente la più avanzata tra le agenzie degli Stati Uniti (e del mondo). E già allora Bamford ci ricordava come dalla misteriosa e dal nome inquietante Crypto City nel Maryland, lo stesso Stato in cui risiedevano alcuni degli attentatori dell’11 settembre 2001, la Nsa avesse il compito di controllare il flusso di informazioni che attraversa il pianeta con il compito di fare spionaggio non solo politico e militare ma anche industriale.
Negli altri Paesi ci sono state prese di posizione da parte di molti politici. In Francia il presidente François Hollande ha chiesto che lo spionaggio da parte della Nsa venga immediatamente fermato. Il ministro della Giustizia tedesco, Sabine Leutheusser-Schnarrenberger, ha definito lo scandalo Nsa «un incubo stile Hollywood». Persino Putin si è potuto permettere di dire che la Russia è un rifugio per i difensori dei diritti umani, non un posto che li perseguita e non darà mai il permesso di estradizione per Edward Snowden negli Stati Uniti, perché lì c’è la pena di morte. In Italia, a meno che non mi sia sfuggito, non ho sentito nessun uomo di governo fare qualche dichiarazione a proposito di Snowden. A questo punto vorrei fare un appello al primo ministro Enrico Letta: Perché non chiede lei asilo politico per Snowden in Italia? La richiesta, che avrebbe un alto valore simbolico per il nostro Paese, sarebbe un atto di coraggio che La farebbe ricordare ai posteri.
Elido Fazi