Per il Presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso “sono stati raggiunti risultati importanti”, per quello del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy “si è trovato l’accordo su misure concrete che avranno un impatto immediato”. Sulle azioni stabilite dal vertice europeo della scorsa settimana per combattere la disoccupazione giovanile, però, l’aula di Strasburgo non la pensa esattamente allo stesso modo. Questa mattina i presidenti delle tre istituzioni europee hanno discusso con gli eurodeputati i risultati del recente vertice dei capi di Stato e di governo su crescita e occupazione e le obiezioni sulla reale portata delle misure messe in campo non sono mancate.
“Vogliamo un’Europa che offra ai giovani un futuro ma il Consiglio e la Commissione non glielo stanno dando” attacca la presidente della Gue, Gabi Zimmer, bollando gli accordi usciti dal summit europeo sul bilancio pluriennale dell’Ue come un “cattivo risultato” per i cittadini europei. Rebecca Harms, co-presidente dei Greens si spinge oltre e calcola: “10 euro a testa è quanto c’è nel fondo di garanzia per i giovani”, una “misera decisione” aggiunge, sottolineando che “si continua a spendere più soldi sull’agricoltura che sulla disoccupazione giovanile”.
Affrontare il tema del lavoro per i giovani è “la priorità più urgente” ricorda anche il presidente dei Socialisti e Democratici, Hannes Swoboda. Quello che è stato fatto, dice, “non è ideale o forte quando speravamo ma va comunque nella giusta direzione”. Swoboda critica anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel e la sua decisione di organizzare un summit extra sul tema domani a Berlino. “Ditemi una buona ragione perché il summit sia tenuto da Angela Merkel – dice – eccetto che mancano poche settimane alle elezioni del nuovo Cancelliere”.
Sulla stessa linea anche il Presidente del Ppe, Joseph Daul, che sul budget pluriennale dell’Ue obietta: “Semplicemente non possiamo permettere un bilancio di austerità”. “Siamo preoccupati – aggiunge – non possiamo avere 7 anni di austerità, l’Europa ha bisogno di rispondere ai cambiamenti del continente si trova ad affrontare”.
Non soddisfano nemmeno le conclusioni del vertice Ue sull’unione bancaria. “Non ho visto alcun paragrafo su questo, sono stati cancellati”, fa notare Guy Verhofstadt, presidente del gruppo Alde. Questo, secondo Verhofstadt, “significa che non abbiamo un accordo in questo momento sull’Unione bancaria tra Stati membri. Ci sono idee generali, principi generali, ma non accorti sul meccanismo di risoluzione”.
Davanti all’aula, intanto, Barroso ha voluto annunciare l’istituzione di un gruppo di esperti che dovrà fare una valutazione su “tutti i meriti e i rischi, le implicazioni legali e le conseguenze finanziarie di iniziative per l’emissione comune di debito sotto forma di un fondo di riscatti e di ‘eurobill’”. La creazione del gruppo di esperti è legata all’accordo raggiunto con il Parlamento europeo per l’approvazione del ‘two pack’, il pacchetto legislativo che rafforza ulteriormente la governance economica europea consentendo tra l’altro il controllo preventivo delle finanziarie. Il gruppo sarà presieduto da un’ex componente del board della Bce, Gertrude Tumpel-Gugerell.
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