Il Fondo Salva Stati avrà a disposizione 60 miliardi di euro, solo la Spagna ne ha già chiesti 100
Il tedesco Schaeuble: “Non si creino false aspettative, non ogni istituto potrà avere i fondi”
L’European Stability Mechanism’s (Esm), il cosiddetto ‘Fondo Salva Stati’, potrà ricapitalizzare direttamente le banche europee in difficoltà senza dover passare, per mettere in pratica questa operazione, attraverso i governi nazionali e quindi non pesando sulle loro finanze pubbliche. È quanto è stato concordato ieri nell’Eurogruppo dai ministri delle Finanze dei 17 Paesi della moneta unica a Lussemburgo. Ma il ricorso a questo strumento, ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, sarà molto limitato: per il programma non saranno destinati più di 60 miliardi in tutta l’eurozona, una cifra non certo considerevole se si pensa che soltanto in Spagna durante la crisi ne sono serviti circa 100.
“La notizia non deve creare false aspettative – ha immediatamente avvertito il ministro dell’Economia tedesco Wolfgang Schaeuble – Non sarebbe logico che qualsiasi banca bisognosa di capitali pensasse di potersi semplicemente rivolgere al Fondo salva-Stati”. “Prima della ricapitalizzazione diretta ci sarà un livello adeguato di ‘bail-in’, cioè assorbimento delle perdite interno alla banca stessa” ha spiegato Dijsselbloem. Lo Stato contribuirà al salvataggio degli istituti mettendo il 20% delle necessità complessive per i primi due anni, e del 10% per i successivi. Per quanto riguarda la retroattività del contributo Esm, i ministri hanno stabilito che si valuterà caso per caso. Secondo Dijsselbloem “questo strumento aiuterà a preservare la stabilità della zona euro e contribuire a rimuovere il rischio di contagio dal settore finanziario a quello sovrano, indebolendo così il circolo vizioso tra banche e governi”.