L’Ue pensa al conflitto siriano: “Assistenza per chi è stato sfollato” e si dice soddisfatta per le nuove norme sull’Asilo politico: “Garantirà trattamento più umano per chi cerca protezione”
La giornata mondiale del rifugiato per l’Unione europea rappresenta “una giornata di crescente preoccupazione per la comunità internazionale, visto che il numero di sfollati in tutto il mondo ha raggiunto una nuova vetta”. In un comunicato congiunto dei commissari per gli Affari interno, per lo Sviluppo e per la Cooperazione internazionale Cecilia Malmström, Andris Piebalgs e Kristalina Georgieva e dell’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue, Catherine Ashton, l’Ue ricorda che gli sfollati a causa di guerre e persecuzioni nel mondo intero sono più di 46 milioni secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Molti di questi provengono dalla Siria, il cui conflitto interno ha portato la guerra alle porte dell’Europa. “Ai nostri confini sono arrivati più di sei milioni di siriani, 1,6 milioni dei quali sono rifugiati. L’Unione europea fornisce assistenza umanitaria alle persone colpite dal conflitto, sia quelle che ancora rimangono nel Paese che a quelli che lo hanno lasciato. Al momento circa 840 milioni di euro in aiuti sono stati impegnati dagli Stati membri e dalla Commissione europea. L’Ue ha inoltre recentemente annunciato che distribuire un pacchetto aggiuntivo di 400 milioni” si legge nella nota.
Per i commissari c’è anche una ragione per poter esultare, e si tratta dell’adozione di un sistema comune di Asilo politico, approvato dal parlamento europeo nell’ultima plenaria di Strasburgo, “il culmine di molti anni di lavoro al fine di garantire un migliore e più umano trattamento per coloro che cercano protezione”, un provvedimento che “fornirà un migliore accesso alla procedura di asilo” e che porterà a “decisioni più rapide più eque”.
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