Per il commissario agli Affari economici il peggio è passato ma rimangono profondi problemi strutturali. Per l’Italia “le riforme sono cruciali”
Olli Rehn lo dice con una metafora medica: il paziente Europa è “uscito dalla terapia intensiva” ma “avrà bisogno di cure e attenzione ancora per un po’ di tempo”. Parlando alla platea del Brussels Economic Forum, il Commissario agli Affari economici fa il punto sullo stato di salute dell’economia europea. Una salute ancora cagionevole ma di sicuro molto meno dello scorso anno. “Quando ci siamo incontrati qui – ricorda – avevamo la serie preoccupazione che l’euro potesse disintegrarsi. Un anno dopo quel rischio è superato”.
Dietro a questo miglioramento, secondo Rehn, principalmente tre ragioni: la stabilizzazione dei mercati, la “significativa riduzione degli squilibri” tra i Paesi, i “seri passi avanti fatti per un maggiore coordinamento politico ed economico”. Troppo presto però per cantare vittoria: “Lo stress dei mercati finanziari è stato notevolmente ridotto, ma questo non si è ancora trasmesso tanto all’economia reale” e “la disoccupazione rimane a livelli record in molti Paesi”.
In Europa ci sono da combattere “profondi problemi strutturali”, ricorda Rehn: il modo per affrontarli e l’erosione della competitività economica sono al centro delle raccomandazioni fatte dalla Commissione agli Stati membri a maggio. Il “respiro” dato a diversi Paesi sui tempi del consolidamento fiscale, ha spiegato il commissario, “deve essere usato per fare riforme che creino lavoro e liberino il potenziale di crescita”. Questo, ha aggiunto, è “cruciale per Francia, Italia, Spagna, Belgio e molti altri Stati”.
Per “ridare competitività alla nostra economia”, secondo Rehn, è poi necessario “cogliere le opportunità offerte dall’espansione del commercio mondiale e aumentare gli investimenti produttivi e l’accesso al credito, così che le nostre piccole e medie imprese e la base industriale possano creare lavoro e ricchezza”.
Alla vigilia della riunione dei ministri delle finanze dell’area euro a Lussemburgo, il Commissario è tornato anche sulla “ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo permanente salva-Stati”, una “caratteristica importante del sindacato bancario che stiamo costruendo”. “Mi aspetto – ha detto – che l’Eurogruppo trovi un accordo sui principi e sulle regole”.
L. P.