Gli estremisti della laicità in Commissione ed in alcuni Stati ne hanno bloccato l’emissione per mesi. La laicità è un valore principe nella cosa pubblica, ma che male fa una moneta commemorativa?
A luglio la Slovacchia metterà in circolazione una moneta commemorativa da un euro che ha diviso l’Europa: i santi Cirillo e Metodio raffigurati con tanto di aureola e croce hanno causato inattesi problemi con la burocrazia comunitaria e alcuni stati membri molto, molto laici. Forse anche troppo. E’ stato necessario un lungo negoziato, che ha ritardato di due mesi la messa in circolazione del nuovo conio, per raggiungere un accordo che ha permesso l’emissione della moneta che celebrerà i 1.150 anni dalla cristianizzazione della terra slovacca.
Da quando Mario Mauro (ex Pdl ed ora montiano) ha lasciato il Parlamento europeo, la palma del difensore della cristianità è passata al leghista Lorenzo Fontana, che sulla questione si è scatenato, forse andando anche lui un poco oltre. Ma certo il problema dell’equilibro tra laicità e fedi religiose esiste. Se lo Stato deve essere laico in ogni sua espressione questo non vuol dire non poter rispettare sentimenti e tradizioni quando queste non offendono e non si impongono ad altri. E sinceramente una moneta commemorativa, a bassa tiratura non dovrebbe essere un problema. “Stupisce vedere come uno dei simboli religiosi più cari alla tradizione di molti Stati membri dell’Ue venga rigettato al punto di negare la messa in circolazione di una moneta commemorativa, solo perché contraddistinta dal simbolo di una croce e dalle effigi dei santi Cirillo e Metodio”, afferma Fontana oggi un una nota.
“Nonostante questi siano patroni cari alla cultura slovacca e, più in generale, alla tradizione dei Paesi dell’Est, la Commissione ha bloccato per mesi il conio delle monete, colpevoli di ledere il prezioso laicismo made in Ue”, ricorda l’europarlamentare, secondo il quale si tratta di “un affronto alla cultura e alla sensibilità del popolo slovacco, oltre che l’ennesimo tentativo di cancellare le radici cristiane dell’Europa”.
Secondo Fontana “è anche a causa di questo mancato riconoscimento che il tanto declamato processo di integrazione europea stenta a realizzarsi. Basti pensare al progetto di una Costituzione per l’Europa, affondato miseramente nel 2007 anche a causa delle diatribe sul riconoscimento delle comuni radici cristiane. L’episodio delle monete slovacche è solo l’ultima riprova della chiusura di questa Europa alle necessità reali di milioni di cittadini, per i quali il Cristianesimo è ancora parte integrante della propria cultura”.
L’esponente del Carroccio ha chiesto spiegazioni ufficiali alla Commissione, per mezzo di un’interrogazione scritta.
Ezio Baldari